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Ue apre un’indagine antitrust su Amazon sull’uso dei dati dei dettaglianti indipendenti

Vuole verificare se l’azienda ha usato dati sensibili provenienti dai dettaglianti indipendenti che vendono sul suo marketplace, violando le regole di concorrenza

 

EMANUELE BONINI 17 Luglio 2019

 

BRUXELLES. L’Antitrust comunitario apre una nuova inchiesta su Amazon. C’è il sospetto che il colosso statunitense di vendite on-line abbia raccolto e utilizzato in modo contrario alle regole europee di concorrenza dati sensibili dei rivenditori privati che utilizzano gli spazi messi a disposizione dall’azienda del web. Per questo la Commissione Ue ha deciso di avviare un’inchiesta approfondita sulle pratiche del portale.

 

Su internet Amazon conduce una doppia attività: vendita al dettaglio diretta su internet e «affitto» di spazi sulla propria piattaforma per altri rivenditori. E’ proprio questa secondo business che l’Ue ha messo nel mirino. Fornendo un mercato per venditori indipendenti, Amazon raccoglie continuamente informazioni sulle attività svolte sulla sua piattaforma. Ma c’è di più.

 

Le informazioni sono essenziali per l’assegnazione, da parte di Amazon, delle cosiddette «Buy Box» ( o «casella di acquisto», in italiano), vale a dire la casella bianca sul lato destro della pagina dei dettagli del prodotto Amazon, in cui i clienti possono aggiungere articoli per l'acquisto al loro carrello. Ora, la maggior parte delle vendite Amazon passa attraverso la finestra di acquisto, ma non tutti i venditori sono idonei a vincere la Buy Box.

 

I sospetti della Commissione

I dati sembrano giocare un ruolo chiave nell’assegnazione delle caselle di acquisto da parte di Amazon. La Commissione europea ritiene che la casa statunitense possa aver abusato di posizione dominante e aver applicato restrizioni alla libera concorrenza, decidendo di fatto arbitrariamente chi far partecipare al business del commercio on-line.

 

«Ho deciso di guardare da vicino alle pratiche commerciali di Amazon per vedere se l'azienda rispetta le regole di concorrenza dell'Ue», spiega il commissario per la Concorrenza, Margrethe Vestager. «L'e-commerce ha potenziato la concorrenza nel commercio al dettaglio e ha ampliato le opportunità di scelta e abbassato i prezzi. Dobbiamo fare in modo che le grandi piattaforme online non eliminino questi benefici impegnandosi in comportamenti anti-concorrenziali».

 

Amazon già colpita dall’Ue

Non è la prima volta che Amazon finisce nel mirino dell’Antitrust comunitario. A ottobre 2017 sempre Vestager è giunta alla conclusione che l’impresa statunitense ha beneficiato di aiuti di Stato illegali nella forma agevolazione fiscali, chiedendo la restituzione di 250 milioni di euro (più interessi) di tasse non pagate alle casse del Lussemburgo.

 

(La Stampa)