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Le tensioni sul governo affossano Piazza Affari, risale lo spread

Trump ha annunciato l'abbattimento di un drone, il barile Wti sale oltre 56 dollari. Lo spread risale oltre 190. Upb: "Economia in stagnazione"

 

di RAFFAELE RICCIARDI

19 Luglio 2019

 

MILANO - Le Borse europee partono bene, guardando con ottimismo alla Federal Reserve e scommettendo su un intervento di taglio dei tassi entro la fine del mese, ma poi rallentano il passo a metà giornata e chiudono contrastate

 

A far tornare alte le quotazioni di una sforbiciata da mezzo punto percentuale al costo del denaro sono state le parole del presidente della Fed di New York, John Williams, che ha indicato come sia la strada più appropriata per intervenire, in una situazione in cui i tassi sono già di per sé a livelli bassi. Oggi, all'attacco della Banca centrale è tornato il presidente Donald Trump: "Se la Fed non avesse alzato così tanto e così velocemente" i tassi di interesse, l'economia americana starebbe molto meglio di come sta ora, ha twittato sottolineando che gli Stati Uniti stanno vincendo a livello mondiale ma "non è grazie alla Fed. Questa è la nostra chance di creare ricchezza e successo per gli Stati Uniti, la Fed non la rovini".

 

In Europa, complici i venti di crisi che soffiano sul governo, a soffrire più di tutte è Milano, con il Ftse Mib che chiude a -2,03% appesantita dal comparto bancario. Un calo che coincide con la risalita dello spread tra Btp e Bund tedesco, che chiude a 193 punti base dopo aver aperto a 186 punti. Il decennale italiano si attesta all'1,61% sul mercato secondario.

 

L'Ufficio parlamentare di bilancio segnala intanto che l'economia resta in sostanziale stagnazione: secondo l'Autorità dei conti pubblici, il Pil aumenterebbe appena quest'anno (0,1 per cento) e in misura più marcata nel 2020 (0,7 per cento). Un dato, quest'ultimo, che sconta però la disattivazione delle clausole di salvaguardia sull'Iva, in assenza delle quali la crescita reale si fermerebbe allo 0,4 per cento.

 

Le altre Borse europee come detto terminano poco lontano dalla parità: Francoforte sale dello 0,23%, Parigi crece dello 0,03% mentre Londra sale dello 0,21%. Andamento misto a Wall Street: alla chiusura degli scambi in Europa il Dow Jones avanza dello 0,11%, lo S&P500 dello 0,1% mentre il Nasdaq cede lo 0,06%. In evidenza Microsoft, con conti ben sopra le attese grazie alla spinta del cloud. Questa mattina la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo di due punti percentuali, recuperando le perdite della vigilia. Guadagni poco sotto il punto percentuale, invece, per le Piazze cinesi.

 

La tensione geopolitica tra Washington e Teheran, con Trump che ha detto che una nave americana ha abbatutto un drone iraniano troppo vicino, si fa sentire sul petrolio. A New York, le quotazioni salgono dello 0,80% a 55,73 dollari al barile. Anche l'oro riprende a salire, ai massimi degli ultimi sei anni con gli investitori che attendono le decisioni di politica monetaria della Fed e cercano beni rifugio fra le crescenti tensioni fra Stati Uniti e Iran. Le quotazioni dell'oro salgono a 1.452,60 dollari, ai massimi dal maggio 2013.

 

Il finale d'ottava è scarno di indicazioni macro. Tra i pochi dati di rilievo spicca la fiducia dei consumatori americani calcolata dall'Università del Michigan, che migliora a 98,4 punti ma delude leggermente le attese. In Giappone, l'inflazione di giugno ha segnato un +0,6% tendenziale.

 

Apertura poco mossa per l'euro sopra 1,12 dollari. La moneta unica si attesta a quota 1,1256. Sulla valuta nipponica, la divisa europea viene scambiata a 121,15. Dollaro/yen a 107,64.

 

(La Repubblica)