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Le Borse rialzano la testa

Partenza negativa con l’Argentina e le difficoltà dell’economia tedesca, poi la svolta col rinvio dei nuovi dazi Usa alla Cina

 

LUIGI GRASSIA 13 Agosto 2019

 

La giornata delle Borse è cominciata all’insegna del pessimismo: tanti segni meno sull’onda della crisi finanziaria in Argentina e di numeri deludenti in arrivi dall’economia tedesca. Ma poi il presidente Trump ha annunciato un rinvio a dicembre dei nuivi dazi alla Cina e così i mercati hanno svoltato in positivo: è toccato anche a Milano, dove l’indice Ftse Mib ha fatto +1,36% a 20.539 punti e l’All Share +1,22% a 22.389 soprattutto grazie alla performance dei titoli bancari, a loro volta sostenuti da un lieve calo dello spread. In chiusura Banco Bpm +3,98%, Ubi Banca +3,89%, Unicredit +3,05% e Intesa Sanpaolo +2,79%; fuori dal listino principale Mps fa addirittura +7,23% dopo la vendita di un altro pacchetto di Npl.

 

La schiarita sul fronte dei dazi ha beneficiato alcune delle azioni industriali più legate all’export: Pirelli +3,28%, StMicroelectronics +3,18% e Fca +1,52%, ma c’è anche chi ha preso la direzione opposta, come Prysmian (-0,54%); in vari comparti segni meno per Recordati (-0,87%), Telecom Italia (-1,16%) e Campari -1,67%, oltre che a Juventus Football Club (-0,56%).

 

Nel resto d’Europa Londra +0,33%, Francoforte +0,60% e Parigi +0,99%.

 

(La Stampa)