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Moody’s taglia le stime sulla crescita italiana, ma scommette sul Conte bis

Report dell’agenzia: il debito resta troppo alto e difficilmente scenderà, ma il governo giallorosso potrebbe aprire una stagione di stabilità

 

10 Settembre 2019

 

NEW YORK. Moody's bacchetta l’Italia sui conti pubblici, ma è ottimista sul governo Conte bis: dovrebbe dare una maggiore stabilità politica. In una delle sue note periodiche di commento (non è una decisione sui rating) l'agenzia sottolinea gli “elevati livelli” del debito spiegando che “è improbabile che diminuiscano nei prossimi anni a causa della crescita lenta e della mancanza di un'agenda di politica economica coerente”. Moody's - che venerdì scorso ha deciso di non pronunciarsi sul merito di credito italiano - assegna all'Italia un giudizio Baa3, appena un gradino sopra il cosiddetto livello “spazzatura”, con prospettive stabili.

 

I rischi al ribasso sull'economia italiana, secondo l’analisi, sono le “interconnessioni tra il debito sovrano e le banche” che “rimangono rilevanti, anche a causa delle grandi quote di titoli di Stato italiani nei bilanci” degli istituti di credito, e la politica interna che “continuerà probabilmente a essere una fonte di volatilità” per i mercati. Tuttavia Moody's ritiene che il governo giallorosso possa diminuire l'incertezza politica, dunque le tensioni sullo spread.

 

“La formazione di un governo di coalizione di centrosinistra dovrebbe permettere un periodo di stabilità politica in Italia”, scrivono gli economisti dell'agenzia, e questo è un fatto “positivo in un contesto di crescita debole dell'economia domestica e di incerte prospettive di crescita globale”. La nascita del nuovo governo, prosegue il commento di Moody's, “dovrebbe inoltre consentire la presentazione tempestiva del bilancio 2020, il prossimo atto legislativo chiave”.

 

Nel giorno un italiano, Paolo Gentiloni, diventa responsabile degli Affari economici e monetari della Commissione europea Moody’s sottolinea il fatto che il nuovo governo Pd-M5S “sarà meno euroscettico del precedente e adotterà posizioni meno conflittuali nei confronti dell'Europa”.

 

Secondo le stime di Moody's il Pil dell'Italia dovrebbe crescere dello 0,2% nel 2019 (dopo essere aumentato dello 0,9% nel 2018) per crescere dello 0,5% nel 2020. Insomma, l'attività economica resta “debole” ma si avrà “una performance di crescita leggermente più forte nella seconda metà dell'anno, con tassi di crescita trimestrali dello 0,1-0,2%, principalmente per i continui sviluppi positivi sul mercato del lavoro e sulle esportazioni”. Le stime sul Pil erano già state riviste in agosto dall'agenzia di rating. Le precedenti vedevano una crescita del Pil dello 0,4% per quest'anno e dello 0,8% per il prossimo.

 

(La Stampa)