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Anche i buoni pasto entrano in Manovra: giù le esenzioni per i cartacei, su per gli elettronici

Casa nel mirino: aumentano da 50 a 150 euro le imposte ipotecaria e catastale per l'acquisto di una prima abitazione da privato, scendono da 200 a 150 se a vendere è una impresa (nuovo). Ipotesi di cedolare secca ritoccata dal 10 al 12,5 per cento, Confedilizia sulle barricate

 

di RAFFAELE RICCIARDI

16 Ottobre 2019

 

MILANO - Anche i buoni pasto entrano nella Manovra per il 2020. Nel Draft budgetary plan inviato a Bruxelles, alla voce della revisione delle tax expenditures, si prevede un riordino delle esenzioni per i ticket restaurant, per cercare evidentemente di favorire quelli elettronici.

 

Nel testo, infatti, emerge che il governo vuole introdurre una "riduzione delle esenzioni vigenti per i buoni pasto cartacei a 4 euro e contestuale aumento dell'esenzione a 8 euro per i buoni pasto elettronici".

 

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Allo stato attuale, i buoni non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente fino alla soglia di 5,29 euro al giorno, che diventano 7 nel caso di utilizzo di una "forma elettronica".

 

La sistemazione dei ticket per il pasto rientra in un più ampio progetto che prevede l'azzeramento delle detrazioni al 19% per gli oneri sostenuti da contribuenti oltre una soglia di reddito da determinare. Azzeramento che arriverebbe con "gradualità" e facendo salve le detrazioni per spese per interessi passivi sui mutui.

 

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Non solo. Sempre alla voce delle spese fiscali, il governo indica l'introduzione "di un'imposta di bollo a 2,4 euro per foglio per i certificati rilasciati da organi dell'autorità giudiziaria relativi alla materia penale" e l'innalzamento delle imposte "ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari soggetti all'imposta di registro (Prima casa, altri immobili) da euro 50 a euro 150 ciascuna". Insieme a quest'ultima misura, "al fine di equiparare il prelievo tributario di queste imposte sui trasferimenti immobiliari, viene prevista la riduzione da euro 200 a euro 150 per ciascuna imposta sui trasferimenti immobiliari soggetti ad Iva (Prima casa e altri immobili)". Nel complesso, da queste misure il governo indica circa 350 milioni di effetti finanziari nel 2021.

 

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Sempre in tema immobiliare, un altro capitolo si apre sulla cedolare secca, che secondo quanto riportato dal Messaggero dovrebbe salire dal 10 al 12,5% per gli affitti a canone concordato. Un inatteso aumento dopo la sperimentazione della misura così configurata dal governo Renzi. La cedolare al 10% è in esaurimento a fine anno, poi dovrebbe tornare al 15%; ma tutti gli addetti ai lavori si aspettavano una proroga. Le ultime indicazioni dicono che potrebbe sì diventare strutturale, ma appunto con un rialzo di 2,5 punti percentuali.

 

Dura la reazione della Confedilizia, con il presidente Giorgio Spaziani Testa che dice di aver "ricevuto conferme in seno alla maggioranza sull'ipotesi allo studio", anche se nei documenti fin qui disponibili non ce n'è traccia. Per Spaziani Testa si tratterebbe, se confermato, di un provvedimento "talmente assurdo che non ci sarebbe nulla da commentare. La cedolare secca ha valenza sociale e consente di venire incontro alle esigenze locative, oltre ad essere il miglior baluardo contro l'evasione. Un dato certificato dalla stessa Nadef firmata da questo governo, che ora la vorrebbe aumentare".

 

(La Repubblica)