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Manovra, c'è la tassa sulle bibite zuccherate. E l'Imu sulle trivelle

La sugar tax sarà limitata alle bevande e non riguarderà le merendine". I proventi potrebbero andare alla scuola, come auspica il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti. Luigi Marattin (Iv): "Il gettito andrà a copertura della manovra, e Iv proverà a eliminarla in parlamento"

 

di redazione Roma

 

Alla fine, anche la sugar tax è entrata nella manovra. Ma sarà "limitata alle bevande zuccherate, mentre non riguarderà le merendine", come ha spiegato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Le bevande oggetto di una tassa di questo genere sono solitamente i soft drink con aggiunta di anidride carbonica, i cosiddetti sport drink e gli energy drink. I proventi potrebbero andare tutti, come auspica il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Lorenzo Fioramonti in un tweet, "a scuola, università e ricerca". "Sarebbe il minimo sindacale", conclude il ministro dell’Istruzione . Ma Italia viva, attraverso il vicecapogruppo alla camera, Luigi Marattin, annuncia che in parlamento farà di tutto per eliminare la misura e sottolinea che comunque il gettito andrà a copertura della manovra: "La cosiddetta sugar tax è una tassa sulle bibite gassate, non sulle merendine. E il gettito non è finalizzato, ma va a copertura della manovra. Italia Viva in fase parlamentare proverà eliminare tasse come la 'sugar', perché questo balzello non è una buona idea. Al ministro Fioramonti gli auguri di buon lavoro per la sua attività, che speriamo, prima o poi, smetta di includere il parlare di argomenti su cui non sembra avere piena familiarità". Nella nuova bozza del decreto fiscale entra un articolo 54 sui reati tributari che alza da sei a otto anni la reclusione prevista per chi "al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indica in una delle dichiarazioni relative a dette imposte elementi passivi fittizi". Salta invece l'estensione ai reati fiscali della confisca "per sproporzione" prevista dal codice Antimafia. Nella prima bozza si applicava la confisca prevista oggi per i mafiosi non solo ai delinquenti abituali, ma anche ai colpevoli solo di evasione. La stretta, che avrebbe permesso la confisca dei beni di cui non si possa giustificare la provenienza, sembra ora saltare. Resta il rafforzamento della confisca "per equivalente", cioè dell'equivalente del profitto illecito, legato ai reati in materia di accise. Tra le risorse sulle quali le autorità fiscali vogliono contare per accelerare nel recupero, ci sono anche maggiori incroci di dati su acquisti, consumi e altri documenti contabili che consentiranno ai computer (nel rispetto della privacy e dell'anonimato) di segnalare anomalie che fanno scattare l'allarme degli ispettori delle Entrate. Sempre nell'ultima bozza del decreto, poi, si aggiorna il percorso di abbassamento del tetto al pagamento in contanti: si parla di un limite a 2 mila euro per due anni, poi giù a quota mille euro (dai 3 mila attuali) ma manca il dettaglio dell'articolo. Tra le norme inedite anche il fatto che le piattaforme marine, per l'estrazione di idrocarburi, pagheranno l'Imu a partire dal 2020: vale un incasso di 6 milioni, 4,3 dei quali andranno allo Stato. Arriva anche una riapertura dei termini di pagamento per la rottamazione-ter delle cartelle: si porta al 30 novembre 2019 la data ultima di pagamento della prima rata della definizione agevolata, sia per coloro che avevano aderito entro il 30 aprile (che teoricamente avrebbero dovuto pagare entro il 31 luglio) che per quelli che hanno aderito con la riapertura dei termini al 31 luglio (che paradossalmente avevano più tempo, fino appunto al 30 novembre). Per tutti, in sostanza, la scadenza diventa il 30 novembre: si prevede un maggior gettito che oscilla tra i 21 e i 26 milioni all'anno, dal 2019 in avanti.

 

17/10/2019

(Italia Oggi)