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Ex Ilva, Confindustria: ammettere l’errore e rimettere subito lo scudo

Manovra, investimenti e infrastrutture: Vincenzo Boccia a tutto campo nell’intervento all’assemblea degli industriali di Asti

 

Fulvio Lavina

Pubblicato il 16 Novembre 2019

Ultima modifica 16 Novembre 2019 16:11

 

ASTI. Ilva, manovra finanziaria, investimenti e infrastrutture: un Vincenzo Boccia a tutto campo nell’intervento all’assemblea degli industriali di Asti. Il presidente di Confindustria ha parlato in mezzo agli impianti della Johnson Electric, una delle aziende all’avanguardia nella ricerca e innovazione nel campo dell’automotive, scelta come sede dell’assemblea. «Fare la vostra riunione qui – ha detto Boccia rivolgendosi al presidente della territoriale di Asti, Andrea Amalberto – è un messaggio forte perché ribadisce la centralità della fabbrica». Ricordando che l’articolo 21 della Costituzione indica il lavoro come il fondamento della Repubblica, Boccia ha sottolineato come oggi proprio il lavoro sia messo in discussione da scelte avventate e controproducenti.

 

«Siamo molto critici su alcuni aspetti dei provvedimenti della manovra: plastic tax, sugar tax, ad esempio, vanno a colpire la produzione e non i comportamenti scorretti. La confisca dei beni prima ancora della sentenza per i presunti evasori può rivelarsi un provvedimento che uccide l’impresa se poi quelle accuse dovessero risultare infondate». E intervenendo sul tema dell’assemblea, la «sostenibilità ambientale delle imprese» ha detto che «la sostenibilità deve essere anche economica e sociale: perché altrimenti succede quel che è successo per l’Ilva. Soluzioni? La dimensione muscolare non serve a nessuno. La prima cosa da fare è rimettere lo scudo, e occorre ammettere l’errore che si è fatto. Occorre poi convocare l’azienda e cercare di recuperare un rapporto che giorno dopo giorno diventa sempre più difficile».

 

Altro tema le infrastrutture. «Ci sono cantieri per 60 miliardi fermi solo per pastoie burocratiche: si sblocchino, l’economia ripartirà e non ci sarà bisogno di inventarsi nuove tasse». E per dicembre Boccia ha annunciato un incontro trilaterale a Roma con le Confidustrie di Francia e Germania: «Sarà l’occasione per chiedere all’Europa di far partire un maxi investimento infrastrutturale nei nostri Paesi».

 

(La Stampa)