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Borse Ue deboli, nuovo allarme Bundesbank sull'economia tedesca

Listini poco mossi in Europa, Asia più positiva: Tokyo chiude a -0,49%. Stabile lo spread

di FLAVIO BINI

18 Novembre 2019

MILANO - Le Borse europee chiudono deboli, in attesa di spunti dal confronto tra Stati Uniti e Cina in materia commerciale, con il vicepremier cinese Liu He che nel fine settimana ha avuto una conversazione telefonica con il segretario Usa al Tesoro Steven Mnuchin e il rappresentante Usa al Commercio Robert Lighthizer, riguardo alla cosiddetta "fase uno" dell'accordo commerciale. Alla fine della scorsa settimana invece il consulente economico alla Casa Bianca Larry Kudlow aveva detto che le controparti "si stanno avvicinando" a una intesa. Intanto nuove nubi si addensano sull'economia europea con la Bundesbank che prevede un finale d'anno fiacco per l'economia tedesca. Resta fiacca l'economia tedesca. "Questa fase di debolezza della congiuntura tedesca andrà presumibilmente avanti, anche nell'ultimo trimestre del 2019", si legge nel bollettino di novembre della banca centrale.

Milano che registra la performance peggiore. A Parigi il Cac 40 cede lo 0,16% a 5.929,79 punti, a Londra l'Ftse 100 perde lo 0,07% a 7.3007,70 punti, a Francoforte il Dax arretra dello 0,26% a 13.207,01 punti, appesantito dalle deboli prospettive della Bundesbank e dal profit warning di Volkswagen. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib perde lo 0,53% a 23.463,98 punti.

Milano cede lo 0,53%, Londra perde lo 0,07%, Francoforte arretra dello 0,26% e Parigi dello 0,16%. Positivi i listini asiatici, nonostante la tensione ancora alta a Hong Kong, con Tokyo che termina gli scambi a +0,49%.

Tra le valute, l'euro chiude in rialzo sopra 1,10 dollari, dopo il minimo da un mese di 1,0989 dollari toccato giovedi' scorso.

La moneta europea passa di mano a 1,1082 dollari e 120,25 yen.

Poco mosso lo spread, Il differenziale chiude poco variato a 154 punti base contro i 156,4 punti base della chiusura di venerdì. Il rendimento del titolo decennale italiano è pari all'1,20%.

Tra le commodities, petrolio in calo a 56,8 dollari al barile per il Wti dicembre e a 62,3 dollari al barile nel Brent gennaio.



(La Repubblica)