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Borse Ue miste, lo spread torna a salire

Secondo la Cnbc Pechino sarebbe scettica sul raggiungimento di un'intesa con gli Usa. Indici contrastati in Asia: Tokyo chiude a -0,53%

 

di FLAVIO BINI

19 Novembre 2019

 

MILANO - Le Borse europee rallentano il passo dopo una mattinata ben intonata, nonostante un altro stop, l'ennesimo, nella trattativa tra Stati Uniti e Cina in tema commerciale. Stando a quanto riferito dalla Cnbc, Pechino sarebbe scettica sul raggiungimento di un accordo commerciale con gli Usa. Gli inidici europei si indeboliscono nel pomeriggio e verso la chiusura delle contrattazioni procedono contrastateMilano scende dello 0,24%. Parigi segna un -0,14%, Francoforte registra un +0,52% mentre Londra è a +0,76%. Andamento misto anche a Wall Street, con il Dow Jones che cede lo 0,17% e il Nasdaq poco sopra la parità.

 

I listini asiatici terminano invece contrastati con Hong Kong che sale dell'1,55%, nonostante le proteste ancora in corso in città, e Tokyo che si ferma invece a -0,53%

 

Giornata in rialzo per l'euro con la moneta unica europea che passa di mano a 1,1080 dollari, contro 1,1072 dollari di ieri sera dopo la chiusura di Wall Street). Torna a salire lo spread, il differenziale Btp/Bund sale nel pomeriggio fino a 160 punti, con il rendimento del titolo decennale all'1,25%.

 

Tra i dati macroeconomici, ottobre positivo per le vendite di auto in Europa, con le immatricolazioni cresciute dell'8,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Segnali incoraggianti arrivano anche dall'industria italiana, con l'Istat che ha messo in evidenza una crescita di fatturato e ordinativi a settembre. Segnali di rallentamento dell'economia vengono messi in evidenza dall'Ocse: secondo l'organzzazione con sede a Parigi la crescita del Pil nell'area di rfierimento è stata dello 0,3% nel terzo trimestre a fronte dello 0,4% del preriodo prcedente. La frenata più marcata è quella del Giappone, che passa da +0,4% a +0,1%. Rimbalzo invece per il Regno Unito (+0,3%) e la Germania (+0,1%), dopo avere segnato -0,2% nel secondo trimestre

 

In calo tra le commodities le quotazioni del petrolio. I contratti sul greggio con scadenza a dicembre cedono 1,12 dollari a 55,93 dollari il barile; il Brent cede 99 centesimi a 61,44 dollari.

 

(La Repubblica)