News

Reati tributari quasi imprescrittibili

  • Stampa

La stretta del decreto fiscale 124/2019 che punisce le frodi con il carcere sino a 8 anni allunga la prescrizione a quasi 11, che superano addirittura i 13 anni al realizzarsi di un atto interruttivo.

 

di Stefano Loconte e Giulia Maria Mentasti

 

Reati tributari quasi imprescrittibili: la stretta del decreto fiscale 124/2019 che punisce le frodi con il carcere sino a 8 anni allunga la prescrizione a quasi 11, che superano addirittura i 13 anni al realizzarsi di un atto interruttivo.

 

Praticamente il doppio rispetto alla maggior parte dei delitti contemplati dal nostro sistema penale, come ha sottolineato anche il colonnello Luigi Vinciguerra del Comando generale della Guardia di finanza durante l'audizione in commissione finanze alla Camera sulla misura.

 

Ma come si arriva a un simile risultato? Il calcolo è il frutto di una stratificazione normativa a cui ora si somma l'inasprimento sanzionatorio per la frode mediante uso di fatture false (all'art. 2, dlgs 74/2000) o mediante altri artifici (art. 3), con tutti i conseguenti effetti.

 

Il codice penale prevede che decorso un tempo corrispondente al massimo della pena stabilita per quel reato (e comunque non inferiore a 6 anni per i delitti), da calcolarsi dal giorno della consumazione, il reato si estingue per intervenuta prescrizione, cessando ogni pretesa punitiva dello Stato.

 

Ma attenzione: al verificarsi di alcuni adempimenti (come l'applicazione di misura cautelare personale o convalida dell'arresto), la prescrizione si interrompe e il termine ricomincia a decorrere da lì, pur non potendosi superare di più di un quarto il tempo originario.

 

Inoltre, mentre inizialmente i tempi di prescrizione erano molto più lunghi, nel 2005 si è assistito a un notevole ridimensionamento, tuttavia problematico per i delitti tributari, spesso accertati allo scadere del termine fissato per gli accertamenti fiscali.

 

Proprio per questo il legislatore, al primo momento utile di inasprimento della lotta all'evasione (la conversione del dl 148/2011-manovra-bis) ha previsto una norma ad hoc per i delitti previsti dagli articoli da 2 a 10, dlgs 74/2000, aumentando i tempi della loro prescrizione di un terzo.

 

Tale correttivo, unito alle novità del decreto fiscale, avrà un impatto dirompente sul delitto di frode fiscale.

 

Se aggiungiamo infatti a 8 anni (massimo edittale della pena e pertanto tempo «normale» di prescrizione) un terzo, arriviamo a 10 anni e 8 mesi.

 

Che diventano 13 anni e 4 mesi al verificarsi di un atto interruttivo; ipotesi per niente remota considerato che anche verbale di constatazione e atto di accertamento interrompono, e che proprio la nuova più elevata pena consente l'applicabilità delle misure cautelati personali nonché dell'arresto facoltativo in flagranza di reato (altri atti che interrompono la prescrizione).

 

E non è tutto: si noti che la frode fiscale si consuma non al momento dell'emissione del documento mendace, ma al momento della presentazione della dichiarazione, ovvero al 30 settembre dell'anno successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta: è da lì che la prescrizione decorre.

 

Ciliegina sulla torta, la riforma del c.p. sulla prescrizione (che è già legge e che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2020) reintroduce una previsione abrogata nel 2005 e che inciderà pesantemente anche sui reati tributari: si tratta della regola che, con valutazione unitaria del reato continuato (consistente in più condotte illecite avvinte dal medesimo criminoso), fa decorrere la prescrizione dal momento in cui è cessata la continuazione e non più, come adesso, da quello in cui è stata commessa ciascuna violazione; l'esito è di spostare avanti la punibilità di tutti i reati uniti dallo stesso scopo e così anche le frodi perpetrate dall'evasore per più annualità consecutive: è la stessa cassazione ad aver infatti ritenuto che in questi casi si applichi l'istituto della continuazione.

 

Il risultato? La punibilità per le fatture false non avrà più una data di scadenza e per chi sarà indagato per il loro uso la possibilità che il reato si prescriva sarà praticamente un'utopia.

 

19/11/2019

(Italia Oggi)