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Altro che cashless, tutto il mondo accaparra e nasconde banconote

Alla fine del 2016 circa il 60% di tutti i dollari in circolazione e circa il 75% delle banconote da 100 dollari, era uscito dagli Stati Uniti: 900 miliardi di dollari in banconote sono tenuti all'estero. Il denaro contante scompare dalla vista delle Banche centrali, che non sono sicure su dove è andato a finire

 

di David Winning e James Glynn 13/12/2019 18:54

 

Alcuni australiani le stanno seppellendo. Gli svizzeri potrebbero nasconderle. I tedeschi probabilmente le stanno accumulando. Le banche stampano più banconote che mai, che poi sembrano scomparire dalla faccia della terra. Le banche centrali non sanno dove sono andate, o perché, e stanno facendo i detective per cercare di risolvere il mistero.

 

Il puzzle è particolarmente complesso, dato che le economie e le aziende stanno sempre più andando avanti senza bisogno di contanti, visto il boom dei pagamenti con carte e applicazioni per cellulari.

 

Secondo la Federal Reserve, il valore dei dollari in circolazione ha raggiunto l’anno scorso circa 1700 miliardi di dollari: 12,4 miliardi di dollari in banconote da 1 dollaro, 1300 miliardi di dollari in banconote da 100 dollari. Si tratta di un aumento rispetto ai 1200 miliardi di dollari del 2013.

 

Un economista della Federal Reserve, Ruth Judson, ha scritto in un articolo del 2017 che alla fine del 2016 circa il 60% di tutta la valuta statunitense, e circa il 75% delle banconote da 100 dollari, era uscita dagli Stati Uniti, per un totale di circa 900 miliardi di dollari tenuti all'estero. Accumulare banconote offre una certa protezione contro le turbolenze economiche, soprattutto nei paesi che hanno record di instabilità dei propri sistemi finanziari.

 

In Australia, lo stock di banconote australiane in emissione rispetto alle dimensioni dell'economia è vicino al massimo degli ultimi 50 anni, ha detto Philip Lowe, governatore della banca centrale australiana. Ha mostrato le banconote appena stampate ai commensali di un recente evento a Melbourne e ha stimato che per ogni australiano siano in circolazione 2.000 dollari in banconote stampate. “Io, per esempio, non ho nulla che si avvicini a questa cifra” ha detto il signor Lowe.

 

Seguire il percorso dei soldi può spesso significare incontrare un cast di personaggi che non sarebbe fuori posto in un romanzo poliziesco. Le banconote sono il grasso vitale per bande criminali ed evasori fiscali. Sono anche popolari tra i tesaurizzatori, che si preoccupano di un futuro crollo del sistema finanziario.

 

I banchieri non sono a caccia di denaro contante solo per soddisfare la propria curiosità. Se le banche centrali non sanno quanto denaro contante c'è in circolazione, potrebbero stampare troppa valuta e generare inflazione.

 

Operai edili hanno recentemente dissotterrato circa 140 mila dollari sepolti in pacchetti in un sito sulla Gold Coast australiana, allertando la polizia per cercare il proprietario del tesoro.

 

A settembre, un tribunale tedesco si è pronunciato su una causa intentata da un uomo che ha riempito più di 500 mila euro in una caldaia difettosa per nasconderli, per poi vedere il tesoro incenerito quando un suo amico ha riparato la caldaia in un giorno freddo, mentre il proprietario era in vacanza. L'uomo ha citato in giudizio l’amico per il valore delle banconote perse più gli interessi. Ha perso.

 

"Le persone nascondono i loro soldi ovunque", ha detto Sven Bertelmann, capo del Centro Nazionale di Analisi della Bundesbank a Mainz, Germania. A volte le banconote vengono seppellite nel giardino, dove iniziano a decomporsi, o nascoste nelle soffitte, dove vengono utilizzate dai topi per costruirsi le tane.

 

"Succede sempre più volte che le persone tengono il denaro in una busta e poi lo distruggono per errore", ha detto Bertelmann. "Prendiamo le banconote con le pinzette e poi cominciamo a metterle insieme, come in un puzzle". La Bundesbank pensa che in Germania siano accumulate più di 150 miliardi di euro di banconote.

 

Il Dipartimento per l'emissione di banconote della Reserve Bank of Australia ha deciso di adottare un approccio insolito: le banconote danneggiate dal fuoco possono aiutare a determinare quanto denaro viene accumulato? Gli analisti hanno persino messo a punto un'equazione basata sul valore delle richieste di risarcimento presentate dalle famiglie per nuove banconote in sostituzione di quelle danneggiate dagli incendi. Ma non ha funzionato. "Le nostre stime sono affidabili solo se le nostre ipotesi sono ragionevoli, cosa che riteniamo non sia probabilmente il caso", hanno deplorato gli analisti della banca centrale australiana. Le persone più ricche infatti hanno meno probabilità di subire un incendio perché vivono in città vicino ai servizi di emergenza e hanno allarmi antincendio funzionanti. Questo ha focalizzato la ricerca alle case coloniche rurali costruite con il legno.

 

La Banca centrale europea e altri istituti di emissione hanno cercato di chiedere aiuto ai cittadini. "Tutti dicono di non accumulare denaro contante, ma il denaro giace chiaramente da qualche parte", ha detto Henk Esselink, capo della sezione emissione e circolazione nella divisione di gestione valutaria della BCE.

 

La banca centrale australiana sostiene che al massimo solo il 25% circa delle banconote in circolazione sono utilizzate per le transazioni quotidiane. Fino all'8% del contante viene utilizzato nell'economia sommersa (evasione fiscale o pagamenti illegali), mentre il 10% potrebbe essere andato perduto. Si tratta di 7,6 miliardi di dollari australiani (5,2 miliardi di dollari) perduti in spiaggia o nei cuscini dei divani.

 

Il maggior uso di denaro contante come riserva è custodito "in casseforti, sotto i letti e sul retro degli armadi, sia qui in Australia che altrove nel mondo", ha detto Lowe, il governatore della RBA.

 

I funzionari della Banca Nazionale Svizzera (Bns) seguono un'altra teoria: le banconote accumulate dovrebbero consumarsi meno perché non vengono utilizzate per le transazioni quotidiane. La domanda di banconote ad alto taglio tende ad aumentare quando i tassi d'interesse sono bassi, le famiglie si sentono diffidenti nei confronti del sistema bancario o la gente vuole effettuare transazioni in forma anonima. In generale, i funzionari della Bns hanno scoperto che l'accaparramento di franchi svizzeri ha avuto un picco intorno al 2000, probabilmente per effetto del timore che il bug dell'anno 2000 infettasse i sistemi informatici, dello scoppio della bolla di Internet e per gli attacchi terroristici dell'11 settembre e infine con l'introduzione dell'euro. La crisi finanziaria iniziata nel 2007 ha poi spinto le persone a nascondere ancora di più.

 

Nel 2017, circa un terzo delle nuove banconote neozelandesi si è diretto all'estero, rispetto al 6% di quattro anni prima. Ciò è accaduto intorno al periodo in cui il turismo ha superato il settore lattiero-caseario come principale fonte di guadagno per le esportazioni del paese, inducendo i funzionari a speculare sul ruolo giocato dai cambi, soprattutto in Asia. Dopo quel periodo, la tendenza si è raffreddata. La banca nazionale (Rbnz) è riuscita a identificare la destinazione solo del 25% circa del contante neozelandese.

 

"La nostra sensazione è che noi e le altre banche centrali in questa materia siamo tutti un po’ sulla stessa barca” ha detto Christian Hawkesby, assistente del governatore della RBNZ. "Non riusciamo a spiegarci misura compiuta perché le riserve di denaro contante stanno aumentando e dove stanno andando".

 

(MF - Milano Finanza)