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Borse Ue miste dopo l'accordo Usa-Cina. Ora gli investitori guardano ai dettagli

Piazza Affari la migliore in Europa, in ordine sparso le altre. Chiusura piatta per Tokyo. Attesa volatilità nei mesi a venire. Tonfo della soia dopo che Pechino specifica che gli acquisti avverranno in base alla domanda e non su ammontare pre-definito

 

di RAFFAELE RICCIARDI

16 Gennaio 2020

 

MILANO - Chiusura mista per le Borse Ue dopo una seduta anonima delle Piazze asiatiche dopo la firma dell'accordo di fase uno tra Cina e Stati Uniti sul commercio.

 

L'atteso evento, dopo settimane di trepidante euforia, è stato accolto con un montare di scetticismi da parte di più osservatori. Dopo lo show di Trump alla Casa Bianca, dalla quale ha parlato di un "momento storico", restano infatti i dubbi. In primo luogo, sarà necessario lavorare ancora molto per chiudere anche la fase 2 dell'accordo e fare marcia indietro completa sulle tariffe fin qui scattate. La delegazione Usa ha fatto capire chiaramente che i dazi restano in gran parte in vigore proprio per avere un'arma negoziale al secondo tavolo. In secondo luogo è da verificare come la Cina potrà realizzare gli impegni di investimento presi: l'acquisto di 200 miliardi di beni, secondo alcuni analisti, è sporporzionato rispetto alle esigenze; bisogna valutare se gli Usa sono in grado di coprire questa domanda aggiuntiva; e capire quale contraccolpo può generare sugli altri rapporti commerciali.

 

D'ora in poi ci sarà grande attenzione ai dettagli e probabilmente sarà l'emergere di questo o quel punto critico e delle possibili soluzioni a determinare l'umore degli investitori. La soia ad esempio è crollata quando è emerso che la Cina effettuerà i suoi acquisti sulla base della domanda, più che di un ammontare pre-definito. Hannah Anderson di JPMorgan Asset Management ha rimarcato a Bloomberg che è normale che non ci sia stato un rally dei mercati nella giornata della firma, visto le ampie anticipazioni dell'evento che erano state date. "I mercati continueranno a prezzare un forte premio al rischio, che probabilmente sarà una fonte di volatilità durante il 2020".

 

Nel Vecchio continente, Milano si rafforza nel corso della giornata e termina la giornata in rialzo dello 0,74% con alcuni singoli titoli sotto i riflettori: tiene botta Atlantia (+0,83%) nella giornata in cui la controllata Autostrade per l'Italia approverà il nuovo piano e nella speranza che la trattativa col governo sulla partita della concessione autostradale non sia ancora morta. Bene Mps (+1,31%) dopo il collocamento di un bond da 400 milioni così come Ubi (+3,61%) in attesa del piano industriale e di una possibile valorizzazione degli immobili. In ordine sparso le altre: Francoforte scivola in rosso dello 0,03%, Parigi sale dello 0,09% mentre Londra perde lo 0,49%.

 

Questa mattina il Nikkei 225 di Tokyo ha segnato in chiusura un rialzo dello 0,07%, mentre l'indice Kospi di Seul ha viaggiato su un rialzo dello 0,6%. Debole Shanghai in ribasso dello 0,4%.

 

Apertura in territorio positivo per Wall Street, che continua ad aggiornare il suo record: alla chiusura delle Borse europee il Dow Jones sale dello 0,59%, il Nasdaq avanza dello 0,62% mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,48%.

 

Sul lato macroeconomico, a dicembre l'inflazione tedesca è salita dello 0,5% su mese e dell'1,5% su anno, secondo i dati definitivi diffusi oggi. A livello armonizzato, cioè considerando anche saldi e sconti, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,6% su mese e dell'1,5% su anno. Dai verbali della riunione Bce di dicembre emerge la proeccupazione di alcuni governatori per gli effetti collaterali delle misure straordinarie e in particolare per l'impatto dei tassi negativi sulle famiglie con la richiesta in questo senso di un "attento monitoraggio". Dagli Usa si segnala il calo superiore alle attese delle richieste iniziali di disoccupazione, mentre le vendite al dettaglio sono salite a dicembre soltanto dello 0,3% deludendo le previsioni degli analisti che avevano messo in conto un +0,4 per cento. A livello societario, Morgan Stanley chiude il ciclo delle trimestrali per le grandi banche Usa mettendo in evidenza utile e ricavi sopra le attese.

 

Il petrolio si muove in rialzo a New York, dove le quotazioni salgono dello 0,35% a 58,01 dollari al barile.

 

(La Repubblica)