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Fisco, controlli sulle fiduciarie

Al via i controlli sui nomi degli italiani presenti nella lista consegnata dalle autorità fiscali svizzere alle autorità fiscali italiane. E sotto la lente finiscono anche le società fiduciarie straniere e non

 

di Cristina Bartelli

 

Al via i controlli sui nomi degli italiani presenti nella lista consegnata dalle autorità fiscali svizzere alle autorità fiscali italiane. E sotto la lente finiscono anche le società fiduciarie straniere e non.

 

Dai primi controlli incrociati sui nomi delle circa 200 mila persone fisiche che detengono conti correnti in Svizzera iniziano ad emergere irregolarità che potrebbero vedere in una seconda fase una attività di accertamento da parte della Guardia di finanza e dell'Agenzia delle entrate presso le società fiduciarie sia straniere sia italiane.

 

Come è accaduto in passato l'irregolarità che potrebbe essere contestata è la mancata compilazione del quadro Rw in dichiarazione da parte del contribuente che detiene capitali all'estero e da parte della società chiamata a fargli da sostituto di imposta.

 

Anche le banche potrebbero essere interessate, così come già accaduto in passato, per essersi dimenticate di flaggare una casella del modello 770 in qualità di sostituto di imposta. Conseguenze non da poco che porterebbero a contestazioni molto elevate nei confronti dei soggetti ritenuti esecutori delle materialità.

 

Il discrimen del dato consegnato, dunque, dalle autorità elvetiche all'Agenzia delle entrate durante le festività natalizie non è tanto dunque aver fatto la procedura di collaborazione volontaria ma quello che ci sia una corrispondenza tra il nome del contribuente e l'adempimento fiscale collegato al possesso del capitale detenuto oltre confine. E cioè la compilazione del quadro Rw e dunque il rispetto delle regole relative al monitoraggio fiscale.

 

L'operazione secondo stime non ufficiali da parte di addetti ai lavori potrebbe recare nelle casse dell'erario un gettito molto consistente che potrebbe superare l'incasso ottenuto con il caso Gucci da 1,5 mld di euro. Vero è che, in quell'occasione è stato recuperato da un solo contribuente mentre in questo caso l'elenco è abbastanza consistente.

 

Al III forum organizzato da ItaliaOggi sulle novità della legge di bilancio, il 13 gennaio scorso (si veda ItaliaOggi del 14/1/20) il procuratore capo di Milano, Francesco Greco aveva ricordato come l'azione congiunta di Agenzia delle entrate, Guardia di finanza e procura aveva portato due primari istituti elvetici a chiudere una vertenza con il fisco. In quella operazione erano state interessate 220 tra banche e filiali e ancora i lavori per chiudere gli altri casi sono in corso.

 

16/01/2020

(Italia Oggi)