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Commercio estero, a novembre surplus in aumento a a 4,87 miliardi

L'Istat stima una flessione congiunturale delle esportazioni (-4,2%) e una variazione nulla delle importazioni. Il calo congiunturale dell'export è dovuto all'ampia diminuzione delle vendite verso i mercati extra Ue (-8,1%), più contenuta quella verso l'area Ue (-0,9%).

 

Il commercio estero a novembre registra un surplus commerciale in aumento di 897 milioni di euro (da +3,975 mld a novembre 2018 a +4,872 mld a novembre 2019). Nei primi undici mesi dell'anno l'avanzo commerciale raggiunge +47,909 mld (+83,331 mld al netto dei prodotti energetici). Lo rileva l'Istat, precisando che a novembre si stima una flessione congiunturale delle esportazioni (-4,2%) e una variazione nulla delle importazioni. Il calo congiunturale dell'export e' da ascrivere in particolare all'ampia diminuzione delle vendite verso i mercati extra Ue (-8,1%), mentre quella verso l'area Ue e' piu' contenuta (-0,9%). Nel trimestre settembre-novembre 2019 rispetto al precedente si rileva un aumento delle esportazioni (+1,4%) e una lieve contrazione delle importazioni (-0,6%). A novembre 2019 la diminuzione su base annua dell'export e' pari a -3,2% e coinvolge sia l'area extra Ue (-3,7%) sia i paesi dall'area Ue (-2,7%). La diminuzione tendenziale dell'import (-5,9%) e' principalmente determinata dal forte calo registrato per i mercati extra Ue (-10,6%), mentre per i paesi dell'area Ue la flessione e' meno ampia (-2,7%). Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla diminuzione tendenziale dell'export nel mese di novembre si segnalano mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-23,7%), macchinari e apparecchi n.c.a.

(-5,5%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-5,1%) e computer, apparecchi elettronici e ottici (-11,5%). In aumento, su base annua, le esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+22,4%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (+5,9%) e articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (+3,0%). Su base annua, i paesi che contribuiscono in misura piu' ampia alla flessione delle esportazioni nazionali sono Stati Uniti (-10,5%), Spagna (-10,8%), Germania (-4,5%), Regno Unito (-8,7%) e Cina (-15,5%), mentre si registra un incremento delle vendite verso Svizzera (+11,4%), Francia (+2,5%), Giappone (+17,8%), Belgio (+9,2%) e Turchia (+13,3%). Nei primi undici mesi del 2019, l'aumento su base annua dell'export (+2,1%) e' trainato dalle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+25,8%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,3%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (+9,2%) e articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (+6,8%). Sempre a novembre 2019 si stima che l'indice dei prezzi all'importazione cresca dello 0,6% rispetto al mese precedente e diminuisca del 2,1% in termini tendenziali.

 

17/01/2020 10:24

(Italia Oggi)