News

Telemarketing, arriva il Registro delle opposizioni anche per numeri degli smartphone

Il consiglio dei ministri ha dato il via libera a un decreto che, tra l'altro, attua l'estensione della disciplina del registro pubblico delle opposizioni a tutte le numerazioni nazionali fisse e mobili, comprendendo anche quelle non riportate negli elenchi telefonici, cartacei o elettronici, che fino ad oggi ne erano escluse

 

Stretta alle promozioni dei call center, anche sui cellulari. È la sintesi del nuovo regolamento redatto, in maniera congiunta, dalla presidenza del Consiglio e dal Ministero dello Sviluppo Economico e approvato nel consiglio dei Ministri che di fatto “apre” il Registro delle opposizioni anche ai numeri mobili. Le nuove norme riguardano il trattamento delle numerazioni telefoniche mediante l'impiego del telefono e l'invio di posta cartacea per la diffusione di materiale pubblicitario o la vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. Il testo, tra l'altro, attua l'estensione, prevista dalla nuova normativa, della disciplina del registro pubblico delle opposizioni a tutte le numerazioni nazionali fisse e mobili, comprendendo anche quelle non riportate negli elenchi telefonici, cartacei o elettronici, che fino ad oggi ne erano escluse. Inoltre, il regolamento adegua e rende omogenea la normativa in merito all'utilizzo dei dati personali presenti negli elenchi telefonici. In particolare, la possibilità per gli utenti di indicare i soggetti nei confronti dei quali intendono revocare l'opposizione al trattamento dei dati personali, già prevista per le comunicazioni telefoniche, è stata estesa alle comunicazioni via posta cartacea. Il regolamento approvato, è da adottarsi con decreto del Presidente della Repubblica, ma per l’entrata in vigore bisognerà aspettare la fine del 2020. Prima sono previste consultazioni con operatori e consumatori e il parere del Garante Privacy. Il garante ha già affermato che l’iscrizione al nuovo registro comporta in automatico la cancellazione di tutti i consensi dati in precedenza. In questo modo, i consumatori potranno azzerare la loro posizione e gestire il consenso al trattamento dei loro dati personali in modo più consapevole. In passato, infatti, tale consenso era dato inavvertitamente o quando non si conoscevano bene tutte le conseguenze nel sottoscrivere e accettare determinati servizi. Oggi che l’attenzione alla privacy è maggiore e i cittadini hanno più strumenti per controllare la cessione dei propri dati, si vuole tutelarli anche da scelte sbagliate fatte in precedenza.

 

17/01/2020 17:10

(Italia Oggi)