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Una riforma del catasto affidata ai contribuenti

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Un cassetto degli immobili che saranno censiti secondo il criterio del metro quadro, revisione dell’attuale meccanismo della rendita, agevolazioni agli edifici verdi. E nel censimento dei fabbricati i dati saranno comunicati dai contribuenti

 

Un cassetto degli immobili che saranno censiti secondo il criterio del metro quadro con una revisione dell'attuale meccanismo della rendita e agevolazioni agli edifici verdi e i dati saranno comunicati dal contribuenti in un censimento dei fabbricati. È quello che getta sul tavolo l'anagrafe di vigilanza tributaria con il documento conclusivo di indagine sulla fiscalità immobiliare, approvato ieri.

 

L'obiettivo che emerge è quello di una anagrafe immobiliare integrata che consenta il dialogo dei database immobiliari dell'Agenzia delle entrate, nati e gestiti storicamente in forma separata, in particolar modo quello oggettivo relativo agli immobili e quello soggettivo, relativo ai titolari dei diritti reali.

 

Nel progetto e ipotesi di riforma l'accesso potrebbe essere esteso anche ai notai e a tutte le professioni tecniche abilitate alla gestione dei servizi catastali per facilitare l'aggiornamento dinamico dei dati. Ma non finisce qui per avere un contesto aggiornato la commissione propone un censimento a cura del cittadino. «Il cittadino sarebbe invitato», si legge nel documento, «attraverso strumentazioni informatiche e di facile uso, a una raccolta dei dati mancanti o errati relativi alle proprie proprietà, asseverati da un tecnico professionista, accreditato dall'Agenzia delle entrate».

 

Sarebbe dunque a cura del contribuente in prima persona l'aggiornamento dei dati riferiti alla superficie in metri quadrati, alle caratteristiche posizionali ed edilizie, alla titolarità, alla presenza di titoli abilitativi delle unità immobiliari. Il passaggio per un catasto 4.0 è quello del metro quadrato catastale, del superare il livello statistico della rendita e una stima diretta per particolari tipologie di immobili come ad esempio i capannoni. Definire, infine, un concetto di dinamicità della rendita che possa variare in ragione di situazioni puntuali che determinino una variazione del valore reale dell'immobile che agevoli e strizzi l'occhio al risparmio energetico e verde.

 

Nelle conclusioni del lungo lavoro la commissione sottolinea come l'ultima riforma del sistema risalga al 1939 e che vi è una visione comune sulla obsolescenza del sistema estimativo catastale solo in parte toccato dalla riforma del 1989 degli estimi del catasto edilizio urbano.

 

Cristina Bartelli

 

21/02/2020

(Italia Oggi)

 

 

 

 
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