News

Coronavirus, le istruzioni per l'uso del ministero della Salute per il personale sanitario

Il dicastero chiarisce agli operatori che cosa fare nei casi sospetti, che cosa si intende per "contatto stretto", le misure da seguire nei Pronto soccorsi e negli ospedali, chi sottoporre ai tamponi

 

di MICHELE BOCCI

23 febbraio 2020

 

Nuovi criteri per definire i casi e i contatti stretti, percorsi speciali al pronto soccorso per tutti coloro che hanno problemi respiratori, procedure da rispettare per medici di famiglia, pediatri e personale del 118 e tamponi a tutti coloro che hanno sindromi respiratorie acute. Il ministero della Salute ha preparato una nuova circolare sul coronavirus, alla luce di tutto quello che sta succedendo al nord:

 

clicca su questo link per scaricare la versione pdf del documento completo

 

Caso sospetto

Chi ha una infezione respiratoria acuta con febbre o tosse o dispnea e nei 14 giorni precedenti è stato in Cina, oppure a contatto stretto con un caso probabile o confermato, o infine "ha lavorato o ha frequentato una struttura sanitaria dove sono stati ricoverati pazienti con l'infezione da coronavirus".

 

Contatto stretto

Un operatore sanitario che ha assistito un sospetto o un malato, oppure il personale di laboratorio che tratta i campioni.

Chi ha avuto un contatto stretto (faccia a faccia) in un ambiente chiuso con un caso sospetto.

Chi vive nella casa di un caso sospetto o confermato.

Chi ha viaggiato in aereo nella stessa fila o nelle due file antecedenti o successive di un sospetto o un malato.

"Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima o dopo la manifestazione della malattia nel caso in esame".

 

I medici di medicina generale e i pediatri

Se vengono a conoscenza di un caso sospetto, devono intanto raccogliere tutte le informazioni su di lui, sconsigliare di presentarsi in sala d'attesa, dotarsi di mascherina, guanti, occhialini e camice monouso e prepararsi a disinfettare le superfici dopo l'eventuale visita. Se il paziente è sintomatico, cioè ha i problemi anche respiratori legati al virus devono intanto capire se è rientrato dalla Cina po è stato a contatto con casi accertati o sospetti, oppure con persone del paesi a rischio, o con familiari di casi sospetti. Se un sospetto c'è va segnalato alle malattie infettive più vicine e bisogna inizare ad isolare gli eventuali contatti, ricostruendoli.

Se il paziente ha il test negativo, malgrado il contatto stretto, e pochi sintomi, va presdisposta l'assistenza domiciliare. A casa resta anche chi è positivo al tampone ma al momento è asintomatico. Anche lui va seguito in quarantena domiciliare.

 

Il personale del 112/118

Anche gli operatori della centrale valutano se ci si trova di fronte a un caso sospetto. In quel caso si contattano le malattie infettive per fissare i tempi del trasferimento in ospedale che deve avvenire in ambulanze attrezzate.

 

Il pronto soccorso

"Nella fase di accoglienza di pazienti con sintomi respiratori che accedono al pronto soccorso è necessario prevedere un percorso immediato e un'area dedicata per il triage per evitare il contatto con altri pazienti. Il sospetto va in malattie infettive".

 

I reparti ospedalieri

Le strutture sanitarie devono rispettare tutti gli standard sulle infezioni delle vie aeree. I casi confermati "devono essere ospedalizzati, ove possibile in stanze d'isolamento singole con pessione negativa, bagno dedicato e possibilmente anticamera".

 

I tamponi

Vanno fatti "ai soli casi sintomatici di Ili e Sari", che significa malattia sindrome simil influenzale e sindrome respiratoria acuta e ai casi sospetti di sindrome da coronavirus.

 

(La Repubblica)