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Borse in buon rialzo: Milano +4%. Grande cautela, ma i mercati vedono la luce in fondo al tunnel del virus

 

Il miglioramento dei dati in alcune aree del mondo alimenta l'ottimismo: Piazza Affari positiva, bene anche Wall Street. Tokyo +4,2%. Spread in area 190 punti in attesa dell'Eurogruppo sul piano Ue. Bce in campo in forze con il programma d'emergenza. Torna in calo il petrolio

 

di FLAVIO BINI e RAFFAELE RICCIARDI

06 Aprile 2020

 

MILANO - Giornata positiva sulle Borse mondiali, alla riapertura di settimana dopo che alcuni piccoli spiragli di ottimismo filtrano dal fronte - pur sempre devastato - della lotta al coronavirus.

 

I listini europei si confermano in buon rialzo in chiusura di una seduta vissuta tutta in terreno positivo. Milano alla fine strappa un guadagno del 4% tondo con Atlantia ancora in evidenza in vista di una possibile soluzione al tema delle concessioni autostradali. Tra i titoli maggiormente acquistati ci sono Campari e i bancari. Francoforte balza del 5,77%, Parigi aggiunge il 4,6% e Londra sale del 3,08 per cento. Molto positiva anche Wall Street, mentre le Piazze cinesi sono rimaste chiuse per festività e Tokyo ha strappato un convinto guadagno. Alla chiusura delle Borse europee, Il Dow Jones sale del 4,95%, il Nasdaq del 4,9% e lo S&P500 del 4,6 per cento.

 

Come annota Bloomberg, un po' di questo appetito al rischio da parte degli investitori deriva da piccoli segnali positivi nella conta dei danni del Covid-19: nello Stato di New York i morti sono calati per la prima volta e anche i recenti trend italiani sono indicati dall'agenzia finanziaria Usa come una fonte di speranza, insieme a quelli di Francia e Spagna. "Si vede una luce in fondo al tunnel, ma il tunnel è ancora molto lungo", ha scritto nel fine settimana Erik Nielsen, il capo economista di Unicredit nella sua consueta rubrica domenicale.

 

Se si comincia a pensare alla Fase 2 dell'uscita dall'emergenza, subito il pensiero corre all'Europa: domani si terrà l'Eurogruppo decisivo per capire quale proposta comune potrà andare all'attenzione dei leader europei. L'ultima sul tavolo, finalizzata da due commissari di peso come Gentiloni e Breton (Economia e Industria), prevede emissioni comuni una tantum, finalizzate a raccogliere 1.500-1.660 miliardi (il 10% del Pil dell'area) per dotare la Commissione delle munizioni sufficienti per dar vita al suo piano Marshall.

 

Nel frattempo, si riduce lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi. A fine giornata, il differenziale si porta in area 190 punti dai 197 punti della chiusura di venerdì scorso. Il rendimento dei titoli italiani è in calo sotto l'1,5 per cento. A sostenere il Btp ci pensa la Bce che ha cominciato ad acquistare titoli nell'ambito del suo programma di Qe da 750 miliardi contro l'emergenza coronavirus: ha messo in portafoglio 30,2 miliardi di euro di bond nei primi cinque giorni di vita del 'Pepp', quanto emerge dalle statistiche di Francoforte. Un simile ritmo di acquisti significa sei miliardi al giorno, che se proiettati su uno orizzonte più ampio equivalgono a 133 miliardi al mese contro gli 83 miliardi medi impliciti nei 750 miliardi di dimensioni del 'Pepp'. Ciò significa che la Bce sta intervenendo con forza, anticipando la potenza di fuoco del programma.

 

L'euro chiude in calo sul filo di 1,08 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,0798 dollari e 117,76 yen. Dollaro/yen su a 109,09. Il premier giapponese, Shinzo Abe, ha detto che il Paese è al limite e potrebbe dover ricorrere allo stato di emergenza. La sterlina recupera un pò di terreno sul dollaro a 1,2268 dollari ma arretra ancora sull'euro a 87,97 pence dopo l'ospedalizzazione del premier Boris Johnson.

 

Dal fronte macro si registra il calo degli ordini alle fabbriche tedesche, ma è ancora riferito al mese di febbraio e quindi non intercetta il Covid-19: sono scesi dell'1,4% a febbraio su base mensile (contro il +4,8% di gennaio e rivisto al +5,5%). Il dato è comunque migliore delle attese che stimavano un calo del 2,4%. A livello tendenziale gli ordini salgono dell'1,5% rispetto al calo dello 0,8% di febbraio 2019.

 

Come visto, stamattina la Borsa di Tokyo ha terminato la prima seduta della settimana in forte aumento: il Nikkei mette a segno un rialzo del 4,24% a quota 18.576,30 con un guadagno di 756 punti. Sul mercato dei cambi lo yen si deprezza sul dollaro, poco sopra quota 109 e sulla moneta unica a 117,80.

 

Tra le materie prime si attendono importanti sviluppi sul fronte del petrolio, reduce da un rally di fine settimana scorsa (+32% nell'ottava, ma comunque -55% nel 2020). Il rinvio della riunione straordinaria dell'Opec+ e la posizione poco chiara degli Stati Uniti in merito ai tagli da intraprendere fanno scendere le quotazioni di greggio. Ieri il presidente Usa Donald Trump ha dismesso il ruolo di mediatore e ha minacciato di mettere dazi sull'import di oro nero. E così alla chiusura dei mercati europei il Wti torna a cedere di schianto quasi il 7 per cento a 26,4 dollari al barile mentre il Brent arretra del 5% a 32,3 dollari.

 

Dopo il calo mattutino a seguito della ripresa delle Piazze azionarie asiatiche, quando chiudono gli scambi in Ue l'oro si riporta sui massimi da tre settimane guadagnando il 2,6% a un passo da 1690 dollari l'oncia, favorito anche dal basso livello dei tassi d'interesse a livello mondiale.

 

(La Repubblica)