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Professionisti, prosciugato il plafond per i 600 euro

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Oltre 330.000 istanze, dal 1° aprile, per il «bonus» statale hanno prosciugato il «plafond» da 200 milioni, ma gli Enti manifestano disponibilità ad anticipare le «eccedenze», a patto, però, che lo Stato dia loro garanzie sul «rapido ristoro» delle somme erogate

 

di Simona D'Alessio

 

Circa 420 mila professionisti iscritti alle Casse di previdenza con un reddito dai 35.000 euro in giù (nell'anno d'imposta 2018) potrebbero aspirare all'indennità da 600 euro del decreto «Cura Italia» (18/2020), cifra che potrebbe impennarsi ad almeno 700 mila soggetti (col requisito delle entrate inferiori ai 50.000 euro), tuttavia è imprecisato il numero di coloro che, tra questi, riuscirebbero a dimostrare un calo dei guadagni, per l'emergenza da Covid-19, di almeno il 33% nel primo trimestre dell'anno. E, intanto, mentre dal governo arriva il chiarimento sul divieto di cumulo tra il sussidio ed una pensione di vecchiaia e di anzianità, gli Enti, per bocca del presidente dell'Associazione che ne include 20 (l'Adepp) Alberto Oliveti, a fronte dell'arrivo di oltre 330 mila istanze, dal 1° aprile, per il «bonus» statale che hanno presto prosciugato il «plafond» da 200 milioni, manifestano disponibilità ad anticipare (anche) le «eccedenze», a patto, però, che lo Stato dia loro garanzie sul «rapido ristoro» delle somme erogate.

 

Domani, 8 aprile, intanto, i ministeri del Lavoro e dell'Economia riceveranno il primo «report» con le istanze processate e ammesse al contributo; i primi pagamenti potrebbero giungere «a cavallo di Pasqua», riferisce Oliveti che, auspicando non si tratti di un aiuto «una tantum», batte sul tasto della necessità di un «canale preferenziale» per l'approvazione delle delibere con cui le Casse varano misure per alleviare le difficoltà finanziarie degli associati, inattuabili senza il «placet» dei dicasteri.

 

E, mentre la Cassa forense è salda in vetta per numero di domande (nel pomeriggio di ieri, su 243 mila avvocati iscritti, oltre 126 mila avevano presentato richiesta per il sussidio pubblico, cifra che potrebbe arrivare a 150 mila), quella dei dottori commercialisti (Cnpadc) pubblica sul proprio sito (www.cnpadc.it) un «pacchetto» di interventi per favorire la liquidità della platea, tra cui 15 milioni per il riconoscimento di contributi assistenziali per gli iscritti a chi ha, o deve sottoscrivere contratti di finanziamento. E l'adesione (con un milione) alla convenzione con Cassa depositi e prestiti (Cdp) nata all'interno dell'Adepp, per facilitare l'accesso al credito (si veda ItaliaOggi del 14 dicembre 2019).

 

07/04/2020

(Italia Oggi)