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Eurogruppo, muro contro muro su Mes ed Eurobond

I ministri dell'Economia dei 27 paesi dell'Unione non raggiungono l'intesa sugli strumenti da utilizzare per rilanciare l'economia devastata dal Coconavirus. La Germani e l'Olanda dicono ancora no agli eurobond, Italia, Francia e Spagna insistono

 

di redazione Roma

 

 

Nell'Eurogruppo più difficile dai tempi della crisi dell'euro, l'obiettivo è ritrovare l'unità ed approvare "il pacchetto economico più ambizioso di sempre", come l'ha definito il presidente Mario Centeno. Unità davvero difficile da raggiungere, tanto che la riunione dei ministri economici dell'area dell'euro, sospesa alle 19, non è ancora ripresa. E' muro contro muro, insomma, e le conclusioni da approvare contengono l'ok al Mes e solo un vago accenno agli Eurobond. Soluzione, la prima, rifiutata dall'Italia, mentre la Francia sarebbe favorevole ad accogliere il Mes, purché ci siano anche i coronabond, mentre la Germania, insieme con l'Olanda e altri paesi nordici, conttinua a proporre il solo Mes come strumento per affrontare la crisi economica e di liquidità dovuta al coronavirus. Il pacchetto all'esame dell'Eurogruppo in formato esteso, cioè con tutti e 27 i ministri dell'Ue, comprende tre punti. Il primo è il sostegno ai paesi, attraverso l'utilizzo di un Mes alleggerito delle sue condizionalità più rigide e in grado di dare crediti per 240 miliardi di euro. Ogni Paese potrebbe prendere in prestito fino al 2% del proprio pil, e per l'Italia sarebbero circa 35 miliardi. Il secondo punto è il sostegno ai lavoratori, con un meccanismo da 100 miliardi per aiutare la cassa integrazione dei 27 Paesi Ue. Il terzo è il sostegno alle imprese, con la Bei che entra in campo per far arrivare 200 miliardi alle Pmi. In tutto sono 500 miliardi, appena un terzo dello stimolo necessario a far ripartire l'economia europea secondo i calcoli della Commissione Ue. Il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra, che ha parlato prima dell'inizio dell'Eurogruppo. ha dichiarato:"Gli Eurobond io non li farei, e neppure il governo". Hoekstra ha aggiunto che per riguarda l'uso del Mes non deve vinire meno la condizionalità.

 

Di diverso parere il ministro dell'Economia spagnolo, Nadia Calvino: "Che si chiamino eurobond o coronabond, che sia un meccanismo dentro o fuori di quanto già esiste nell'Ue è secondario, l'importante è andare uniti sui mercati finanziari per garantire la ripresa. La Spagna è nel gruppo di Paesi con Italia e Francia, ma non solo. Sono numerosi gli Stati che lavorano a meccanismi di condivisione del debito. Siamo aperti e lavoriamo con i vari Paesi per una proposta che abbia appoggio, sia efficace, ed operativa al più presto".

 

Per ora, però, la soluzione sembra lontana. E la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, che domani avrebbe dovuto presentare la road map per l'uscita dalla crisi e per la realizzazione del cosiddetto piano Marshal europeo, è stata costretta a rinunciare alla sua conferenza stampa, annullata

 

07/04/2020 20:34

(Italia Oggi)