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Appalti senza gara. Opere di interesse nazionale con procedure accelerate. Rivisto l'abuso d'ufficio

Il decreto Semplificazioni, che dovrebbe arrivare giovedì in Consiglio dei ministri, amplia anche i diritti de cittadino. Impone alla Pa di fornire le sue prestazioni anche attraverso applicazioni. I dipendenti pubblici saranno messi in condizioni di lavorare anche da casa

 

29 Giugno 2020

 

ROMA - Il decreto Semplificazioni viaggia lungo due binari. Da una parte prova a semplificare, appunto, la vita del cittadino nel suo rapporto con gi uffici pubblici. Nello stesso tempo, si autorizzano - sia pure a certe condizioni - appalti senza gara. In arrivo norme più vantaggiose per i funzionari che firmano per le responsabilità penali (abuso d'ufficio) ed erariali (davanti alla Corte dei conti).

 

Carta d'identità accantonata

Si potrà accedere a tutti i servizi digitali della Pubblica Amministrazione tramite Spid e Cie, e anche tramite un'applicazione su cellulare. Non servirà più - dunque - esibire un documento di identità qualora si sia in possesso già di quella digitale. E' una delle disposizioni contenute nel decreto legge Semplificazioni che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare già giovedì.

 

La bozza del provvedimento prevede l'obbligo per le amministrazioni di offrire i servizi anche in modalità digitale e su mobile; i professionisti avranno sdiritto ad aprire un "domicilio digitale", anche non iscritti ad albi. Via libera anche alla semplificazione e al rafforzamento del domicilio digitale dei cittadini come modalità ordinaria di comunicazione con la PA.

 

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Il decreto impone alla Pubblica Amministrazione "di sviluppare i propri sistemi con modalità idonee a consentire l'accesso da remoto ai propri dipendenti e favorire così il lavoro agile (smartworking)''.

 

Il capo del Dipartimento della Trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei ministri scriverà un Codice di condotta tecnologica. Detterà ''regole omogenee per tutte le amministrazioni pubbliche, per gli acquisti ict, per lo sviluppo dei sistemi e per la progettazione e realizzazione dei servizi digitali ai cittadini, con regole per la formazione tecnologica dei pubblici dipendenti ed esperti che affianchino i progetti di trasformazione digitale delle amministrazioni".

 

Affidamenti diretti

Per velocizzare le fasi dell’appalto, il governo propone che, fino al 31 dicembre 2021, si proceda senza gara ma con l’affidamento diretto per le opere fino a 150mila euro e con la trattativa diretta con almeno 5 operatori per quelle di importo superiore, riservando la gara vera e propria solo a quelle sopra i 5 milioni. Inoltre la Presidenza del Consiglio potrà individuare opere di rilevanza nazionale per le quali si introdurranno procedure a trattativa ristretta.

 

Nasce il Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche. "L'esigenza è quella di evitare che la mancanza temporanea di risorse pubbliche (in attesa della erogazione di un finanziamento o per altra causa) possa costituire un ostacolo alla realizzazione dell'opera". Beneficiari del Fondo sono quindi le stazioni appaltanti.

 

Si legge a questo proposito nel decreto: "Fino al 31 luglio 2021 si prevede l'obbligatorietà della costituzione del Collegio consultivo tecnico per appalti di valore superiore alle soglie comunitarie o per opere di interesse nazionale. Il collegio, oltre a svolgere alcuni rilevanti compiti in tema di sospensione e modifica delle opere, ha funzione di assistenza per la rapida risoluzione delle controversie o delle dispute tecniche".

 

Leu: "No a condoni mascherati"

Questo pacchetto di norma allarma Liberi e Uguali. "Semplificare le procedure per accelerare la ripresa economica e in particolare quella del settore edilizio, è una scelta giusta e condivisibile. Dietro alle semplificazioni normative e burocratiche però non possono nascondersi i tradizionali tentativi di condoni edilizi mascherati e passi indietro nella tutela dell'ambiente e del paesaggio", dice il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro.

 

"Una deregolamentazione selvaggia, infatti, produrrebbe effetti devastanti su di un territorio fragile e largamente compromesso, oltre a un arretramento in materia di diritti dei lavoratori e di contrasto alla corruzione. L'annunciato decreto semplificazioni non dovrà essere quindi un pericoloso e antistorico liberi tutti sia rispetto alla tutela ambientale sia nel contrasto alle infiltrazioni mafiose negli appalti e subappalti", conclude Fornaro.

 

Abuso e Corte dei conti

Il decreto interviene sull'articolo 323 del Codice penale "assolvendo" il funzionario pubblico che si muove entro quei margini di discrezionalità che sono ammessi da leggi o regolamento. Fino al 31 luglio 2021, si limita la responsabilità dei soggetti sottoposti al controllo della Corte dei conti "al solo profilo del dolo per le azioni e non anche per le omissioni". In questo modo, dunque, i pubblici dipendenti possono incorrere in responsabilità soprattutto se non fanno (per omissioni e inerzie) rispetto al fare, dove la responsabilità viene limitata al dolo.

 

I progetti verdi

Sul fronte ambientale, il decreto introduce "un meccanismo semplificato per il rilascio delle garanzie pubbliche da parte di Sace a favore di progetti del green new dea" - quindi con un taglio innovativo e ambientalista -"in linea con la strategia ambientale promossa dalla Commissione Ue".

 

Saranno più agili le procedure per gli interventi contro il dissesto geologico: "Rispetto alla normativa vigente si semplifica e si velocizzano i tempi di assegnazione dei fondi ai commissari". Questi potranno "procedere immediatamente all'avvio delle attività di progettazione e di realizzazione degli interventi".

 

"E' introdotto", inoltre, "un Piano straordinario di manutenzione del territorio forestale e montano", con procedure anche in questo caso agevolate.

 

(La Repubblica)