News

Le Borse chiudono di slancio con il recupero della fiducia economica dell'Eurozona

  • Stampa

Milano guadagna l'1,7% con le banche in evidenza e Wall Street di supporto. Positivo il supporto del governo tedesco ai piani della Bce. Scambi in rosso in Asia per le preoccupazioni sui nuovi contagi, Tokyo perde il 2,3%

 

di RAFFAELE RICCIARDI

29 Giugno 2020

 

MILANO - Le Borse europee chiudono di slancio, nonostante l'incertezza sui mercati legata al riemergere di casi di coronavirus, con il raggiungimento delle soglie psicologiche di 10 milioni di casi nel mondo e mezzo milione di decessi. I listini asiatici si sono mossi in ribasso, mentre la situazione è andata migliorando in Occidente dopo il venerdì nero segnato da un calo del 2,4% per lo S&P500.

 

L'Europa si è riportata in galleggiamento nel corso della seduta, dopo una partenza debole, annotando anche positivamente l'aperto sostegno del governo tedesco ai piani della Bce nella disputa con la Corte di Karlsruhe sul Qe. Il ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz ritiene che la Bce abbia spiegato "in modo comprensibile" la proporzionalità degli acquisti di bond, oggetto della recente pronuncia dell'Alta Corte tedesca. I massicci programmi di aiuto lanciati dalla Bce sono "ben proporzionati" e "a nostro avviso la Bundesbank ha il diritto di continuare a partecipare alla loro attuazione", ha aggiunto Scholz.

 

Francoforte ha così chiuso gli scambi in rialzo dell'1,2%, Londra dell'1,3% e Parigi dello 0,7%. Milano, che già un avvio era l'unica positiva, a fine giornata ha segnato un bilancio positivo dell'1,69% con il comparto bancario bene intonato. Lo spread, differenziale tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi, ha chiuso in lieve calo a 177 punti base da 184 punti della chiusura di venerdì. Il rendimento dei Buoni italiani scende all'1,361%. A Piazza Affari si mette in evidenza Cattolica dopo l'accordo per l'ingresso nel capitale delle Generali.

 

Wall Street accelera e dribbla il Covid: alla chiusura dei mercati europei il Dow Jones sale dell'1,7%, lo S&P500 dell'1% e il Nasdaq dello 0,7% appesantito dalle vendite su Facebook e Twitter dopo la fuga dei grandi inserzionisti che hanno sospeso la pubblicità e accusato i social network di non fare abbastanza per limitare i post razzisti e i messaggi discriminatori.

 

I nuovi focolai di Covid 19 e l'aumento dei contagi in molti Paesi, tra cui gli Usa, che hanno imposto nuove misure di contenimento hanno pesato sulla Borsa di Tokyo: ha chiuso in ribasso per i timori di una ripresa della pandemia. L'indice Nikkei 225 è sceso del 2,30%, pari a 517.04 punti, per terminare a 21.995,04 punti. L'indice Topix è arretrato dell'1,78%, pari a 28,15 punti, a 1.549,22. Anche l'Hang Seng di Hong Kong è in calo: perde l'1,59.

 

L'agenda della settimana è ricca tanto in Italia, con il lavoro del governo sul dl Rilancio, che nel resto del mondo: evento principe sono i dati sull'occupazione americana. Il dato più atteso arriva con il miglioramento del sentimento economico nell'Eurozona e in Ue, che conferma i primi segnali di ripresa mostrati a maggio e a giugno fa registrare una crescita più marcata: lo scrive la Commissione Ue pubblicando l'indicatore Esi aumentato rispettivamente di 8,2 e 8,1 punti. Gli aumenti più significativi si sono registrati in Francia (+9,4), Paesi Bassi (+8,3), Spagna e Italia (entrambe +8,2). In netto miglioramento anche l'indicatore delle aspettative sull'occupazione (Eei): +12,7 punti nell'Eurozona, e +11,9 nella Ue-27. In Germania si segnala anche il rimbalzo dell'inflazione a giugno con lo 0,9% annuo.

 

I primi dati si sono registrati come di consueto dal Giappone: a maggio le vendite al dettaglio sono salite del 2,1% su base mensile, peggio del rialzo del 3% stimato dal consensus, ma in forte recupero rispetto al tonfo precedente del 9,9% generato dai lockdown più duri. Su base annua, tuttavia, il dato rimane in forte calo (-12,3%), rispetto al -11,6% stimato e solo in lieve miglioramento rispetto al precedente tonfo del 13,9%.

 

Chiusura in rialzo per l'euro sopra quota 1,12 dollari. La moneta unica passa di mano a 1,1246 dollari e sale sullo yen a 121,11. Dollaro/yen a 107,74.

 

Tra le materie prime, prezzi del petrolio in risalita dopo un avvio negativo. Il Wti guadagna l'1,40% a 39 dollari al barile, il Brent sale dell'1,9% a 41,49 dollari.

 

Il clima incerto sugli asset rischiosi spinge di contro l'oro, che vede per il contratto future avvicinarsi la soglia dei 1.800 dollari l'oncia che manca dalla fine del 2011. Per il lingotto si avvia a chiusura il miglior trimestre dal 2016, nota Bloomberg, con un rally che da inizio anno vale ormai il +17 per cento. A favore delle sue quotazioni giocano anche le azioni delle Banche centrali, con i miliardi pompati nel sistema che schiacciano i rendimenti e deprezzano il dollaro. Il tutto mentre gli exchange-traded fund, gli etf che sono derivati che replicano l'andamento di un sottostante reale, hanno accumulato riserve di oro fisico ai massimi storici.

 

(La Repubblica)