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Calano i prezzi energetici, salgono gli alimentari: inflazione di giugno a -0,2% su anno

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La variazione mensile è invece positiva dello 0,1 per cento

 

30 Giugno 2020

 

MILANO - L'effetto opposto del calo dei prezzi energetici e il rialzo del carrello della spesa determina per il mese di giugno un'inflazione in aumento dello 0,1% su base mensile e una diminuzione dello 0,2% su base annua, in linea con quanto rilevato a maggio.

 

Sono le stime preliminari dell'Istat sull'andamento dei prezzi: l'Istituto rimarca appunto che a determinare l'aumento dell'inflazione per il secondo mese consecutivo continua ad essere il prodotto di spinte contrapposte: quelle deflazionistiche provenienti dai prezzi dei Beni energetici (-12,1%) e quelle al rialzo dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (+2,3%). L'inflazione di fondo, seppur in lieve rallentamento, si conferma quindi positiva (+0,7%).

 

A determinare l'inflazione negativa per il secondo mese consecutivo sono i prezzi dei Beni energetici (-12,1%) che sia nella componente regolamentata (-14,1%) sia in quella non regolamentata (-11,2%) confermano flessioni molto ampie. I prezzi dei Beni alimentari continuano invece a crescere (+2,5%), con un'accelerazione di quelli degli Alimentari non lavorati (da +3,7% di maggio a +4,1%) e un lieve rallentamento dei prezzi degli Alimentari lavorati (da +1,7% a +1,5%). A registrare tassi di crescita sopra il punto percentuale sono anche i prezzi dei Tabacchi (+3,0%) e dei Servizi vari (+1,4%) che contrastano, insieme a quelli dei Beni alimentari, le spinte deflazionistiche dei Beni energetici.

 

L'"inflazione di fondo", spiega l'Istat, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera lievemente da +0,8% a +0,7%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +1,0%. Il lieve aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto per lo più alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,1%), sostenuta dai consueti fattori stagionali. L'inflazione acquisita per il 2020 è pari a zero per l'indice generale e a +0,7% per la componente di fondo.

 

(La Repubblica)