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Risparmiatori e fondi, così è partita la nuova corsa dell'oro

Il metallo giallo anche oggi si mantiene sopra quota 1800 dollari l'oncia, livelli che non venivano toccati dal 2011. Ferme le banche centrali, che non ne stanno comprando. Scatenati invece i fondi Etf, che continuano ad accumulare lingotti. Solo in Italia ne detengono per oltre 16 tonnellate. L'analista De Casa: chi acquista azioni si copre mettendo i preziosi nel suo portafoglio

 

di ALDO FONTANAROSA

09 Luglio 2020

 

ROMA - C'è chi compra lingotti o monete di pregio, da custodire gelosamente in cassaforte o in banca. Chi affida i propri risparmi a società di investimento (i fondi Etf), che li puntano sul metallo giallo. Chi invece acquista azioni delle più attive società minerarie al mondo. E così il prezzo dell'oro - in questo 2020 di pandemie e turbolenze economiche - tocca livelli da record.

 

Dopo la fiammata di ieri, anche questa mattina le quotazioni si confermano importanti. Il metallo con consegna immediata, salito nella vigilia fino a 1.818 dollari, oggi era quotato 1.809 dollari l'oncia (ad apertura dei mercati azionari).

 

Siamo anche oggi dunque oltre quei 1800 dollari l'oncia che non si raggiungevano dal 2011. La crescita del prezzo nell'anno è del 19 per cento. Risultati che arrivano malgrado la banca inglese HSBC rifletta su un elemento certo sfavorevole al comparto dell'oro. Tra Prime comunioni rinviate, matrimoni posticipati (o addirittura saltati per sempre), la domanda di gioielli e monili nel mondo calerà di un quinto, nel 2020.


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Altre 104 tonnellate

I fondi Etf, noti per la capacità di diversificazione degli investimenti, sono davvero scatenati. Per il settimo mese consecutivo, a giugno, aumentano i loro impegni nell'oro, comprando lingotti per altre 104 tonnellate. L'investimento è di 5,6 miliardi di dollari. Vediamo la situazione, Paese per Paese.

 

Le tonnellate di oro in mano ai fondi ETF

Stati Uniti1.825,2Regno Unito725,6Germania397,7Svizzera355,1Canada 73,2Francia60Cina56,4Australia31,4Sudafrica26,3India24Giappone18,3Italia16,5

 

 

Tra maggio e giugno del 2020, i fondi Etf - parliamo di quelli quotati alla Borsa di Milano - hanno comprato altre tre tonnellate di oro arrivando così a detenerne 16,5. Questo forziere degno di Paperone vale oggi 900 milioni di dollari.

 

In Francia, hanno fatto ancora meglio. Sono arrivati a 60 tonnellate (di cui 38,1 acquistate tra maggio e giugno). Gli inglesi - che sommano l’ansia da Covid-19 a quella della Brexit - hanno in mano addirittura 725,6 tonnellate di metallo giallo. I tedeschi, che certo sanno come investire il loro denaro, hanno nei fondi Etf ben 397,7 tonnellate di oro.

 

Il bello dei fondi Etf e di quelli Etc (specializzati proprio nelle materia prime) è che non sono strumenti metafisici, lontani, riservati ai milionari. Anche risparmiatori comuni - se guidati da consulenti e broker responsabili - possono servirsene investendo somme contenute.

 

I metalli preziosi come scudo

Ma Carlo Alberto De Casa - capo analista della ActiveTrades a Londra e autore del saggio “I segreti per investire con l’oro” (Hoepli) - spiega in modo diverso questa pazza corsa all’oro. «Da alcune settimane, il mercato azionario sta conoscendo un recupero molto significativo. Questo significa che molti investitori stanno tornando a scommettere sulle azioni".

 

"La nostra sensazione è che questi investitori, anche se convinti di una tenuta delle Borse, avvertono la necessità di coprirsi le spalle, nell'eventualità il Covid-19 rialzi la testa in autunno. In questa logica, comprano sì le azioni; ma contemporaneamente anche tanto oro".

 

L'oro, in altre parole, è uno scudo. Se a settembre oppure a ottobre, le Borse dovessero tracollare, allora gli investitori avranno l'oro da parte, come scialuppa di salvataggio. Le riserve auree come carta di riserva, nel caso la pandemia riprendesse vigore.

 

In tv, su Discovery, La corsa dell'oro: storie di aziende minerarie a conduzione familiare in Canada ossessionate dalla ricerca del metallo giallo.

 

Ferme le banche centrali

Se dunque gli investitori e i Fondi sostengono la domanda di metallo giallo, invece le banche centrali sono ferme. Scrive il Sole 24 Ore che solo due Stati hanno acquistato oro a maggio, sono Turchia e Uzbekistan.

 

Rep:

La corsa all'oro dei derivati sostiene il lingotto. L'effetto della finanza cancella la crisi dell'industria dei preziosi

di RAFFAELE RICCIARDI

 

Il prezzo atteso

La domanda è se il ritmo di crescita nel prezzo del metallo giallo possa sfondare addirittura il tetto dei 1900 dollari l'oncia. Gli analisti della banca HSBC, sentiti dal Financial Times, sono cauti. E' vero: la forza del Covid-19 negli Stati Uniti aumenta la voglia di oro. E' vero: gli investimenti in titoli, che spesso assicurano rendimenti solo negativi, danno nuovo lustro a beni alternativi come il metallo giallo.

 

Eppure HSBC ritiene che il prezzo dell'oro non riuscirà a superare i 1845 dollari l'oncia quest'anno, per poi ritracciare a 1705 l'anno venturo.

 

(La Repubblica)