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Fitch conferma il rating per l'Italia

Il punteggio è di BBB- l'outlook è stabile. L'agenzia: "L'elevato debito e la debole crescita strutturale continueranno a pesare sul rating", pagato prezzo pesante alla pandemia. Gli analisti non si aspettavano variazioni

 

10 Luglio 2020

 

MILANO - Fitch conferma il rating dell'Italia BBB-. L'outlook è stabile. Tuttavia l'agenzia ha sottolineato che "l'elevato debito e la debole crescita strutturale continueranno a pesare sul rating" dell'Italia, aggiungendo però che "le recenti iniziative dell'Ue, incluso il Recovery Plan, potrebbero limitare l'atteso deterioramento dei conti pubblici italiani dal 2021". Fitch mette quindi in evidenza come l'economia italiana ha pagato un caro prezzo a causa della pandemia, anche se con la fine del lockdown il governo ha mosso gradualmente i primi passi per aiutare la normalizzazione dell'economia.

 

Gli analisti non si aspettavano sorprese per il verdetto di questa sera. Lo scorso 28 aprile Fitch, considerando le gravi ricadute della pandemia di coronavirus sull'economia, aveva deciso di abbassare il rating dell'Italia da "bbb" a "bbb-", appena un gradino sopra il livello junk e allineandosi alla valutazione di Moody's ("baa3", ultimo scalino prima dei titoli "spazzatura"), mentre S&P è leggermente più ottimista ("bbb" con outlook negativo).

 

In quell'occasione Fitch aveva confermato l'outlook a stabile, cosa che solitamente indica che non sono attesi a breve ulteriori tagli. Le previsioni della vigilia degli analisti erano sostanzialmente allineate nel prevedere che non ci sarebbero state modifiche, tanto più che pochi giorni fa Fitch aveva aggiornato le previsioni economiche per il nostro paese, lasciando invariate le stime sul pil del 2020 e migliorando quelle per il 2021.

 

Nel Global economic outlook del 29 giugno, Fitch ha anticipato per l'italia una contrazione del pil del 9,5% nel 2020 (invariato rispetto alla precedente stima del 26 maggio) e un rimbalzo a +4,4% nel 2021 (meglio rispetto al +4,2% precedente). Vero è che l'Italia marcerà comunque a un passo più lento rispetto all'eurozona, per la quale l'agenzia attende un -8% rispetto quest'anno e un +4,5% il prossimo.

 

(La Repubblica)