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Antitrust: costi occulti nelle bollette elettriche

L’attuale struttura di costo della bolletta determina una alterazione delle scelte dei consumatori, che devono assumere le proprie decisioni senza avere piena consapevolezza di quale sia il reale costo del servizio che stanno acquistando

 

di Lorenzo Allegrucci

 

«L'attuale struttura di costo della bolletta determina una alterazione delle scelte dei consumatori, che devono assumere le proprie decisioni senza avere piena consapevolezza di quale sia il reale costo del servizio che stanno acquistando e dei reali vantaggi economici sottostanti la scelta di cambiare operatore». Lo ha affermato il capo di gabinetto dell'Antitrust in audizione al Senato.

 

Il costo della fornitura di energia è formato, principalmente, da 4 componenti: energia, (quasi il 46%); oneri di sistema (circa il 23%); dispacciamento e gestione del contatore (quasi il 19%); totale imposte e Iva (circa il 12%). In particolare, gli oneri generali di sistema, «sono componenti tariffarie il cui gettito, di natura parafiscale, è destinato alla copertura di costi necessari per il conseguimento di obiettivi di interesse generale per il sistema elettrico».

 

Il legislatore nel corso del tempo, ha stabilito un progressivo incremento della spesa per oneri di sistema nel settore elettrico, «soprattutto a causa della necessità di un sempre maggiore gettito per far fronte ai diversi obiettivi cui essi sono destinati» (la crescita più significativa è dovuta al sostegno alle fonti rinnovabili).

 

Il dirigente ha evidenziato, inoltre, che «la complessità e articolazione della bolletta elettrica è tale da compromettere significativamente la trasparenza e la comprensibilità delle fatture per l'utenza».

 

Una prima soluzione potrebbe essere quella di riconoscere la natura tributaria di tale componente della bolletta elettrica, «in considerazione della loro destinazione e della ormai rilevante entità degli stessi».

 

L'antitrust auspica che il legislatore possa, in maniera strutturale, «porre mano alla questione e consentire di superare in via definitiva le problematiche concorrenziali connesse». Infine ribadisce il suo rifiuto ad un rinvio della fine del mercato tutelato dell'elettricità, attualmente fissato al 1° gennaio 2022 per il sistema di regolazione del prezzo del mercato dell'energia elettrica, per le micro imprese e per i clienti domestici.

 

11/07/2020

(Italia Oggi)