News

Il 25% della Cig a imprese non in perdita

Il 25% delle ore di cassa integrazione sono state concesse a imprese che non hanno registrato cali di fatturato. Il ricorso alla Cig è stato però minore di quello prospettato dal governo con la possibilità di ricavare dei risparmi per le casse dello stato

 

di Michele Damiani

 

Il 25% delle ore di cassa integrazione sono state concesse a imprese che non hanno registrato cali di fatturato. Il ricorso alla Cig è stato però minore di quello prospettato dal governo con la possibilità di ricavare dei risparmi per le casse dello stato. È quanto affermato da Giuseppe Pisauro, presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, in audizione ieri presso le commissioni bilancio di Camera e Senato, riunite in seduta congiunta per l'esame del Programma nazionale di riforma (Pnr) per l'anno 2020 e sulla richiesta di scostamento di bilancio. «Dall'incrocio dei dati del monitoraggio dell`Inps con quelli della fatturazione elettronica dell'Agenzia delle entrate nel primo semestre del 2020 rispetto al primo semestre del 2019», le parole di Pisauro, «emerge che se circa un terzo delle ore di Cig, Cig in deroga e Fondi della bilateralità è stato utilizzato da imprese con perdite di fatturato superiori al 40%, oltre un quarto delle ore è stato tirato da imprese che non hanno subito alcuna riduzione». Il ricorso alle casse integrazioni Covid-19, invece, «potrebbe risultare in qualche misura inferiore alle attese in termini di beneficiari, di durata e di tiraggio generando pertanto risparmi di spesa rispetto a quanto stimato ufficialmente». Infatti «le ore di integrazioni salariali autorizzate mensili sono cresciute drasticamente ad aprile e maggio per poi dimezzarsi a giugno», ha spiegato Pisauro aggiungendo che «nel trimestre marzo-maggio le integrazioni sono state utilizzare per poco più di 1,1 miliardi di ore, con un picco ad aprile per oltre 590 milioni di ore e un forte rallentamento nei mesi successivi. Restringendo il campo di osservazione ai mesi aprile-maggio, emerge una percentuale di tiraggio che tuttavia risulterà a posteriori sovrastimata, dal momento che al denominatore potrebbero mancare ore di competenza di aprile e di maggio autorizzate a marzo, pari a circa il 63%, le ore di integrazione utilizzate sono state poco più di 943 milioni, a fronte di un autorizzato di competenza di circa 1,5 miliardi; i lavoratori che alla data del 9 luglio hanno percepito almeno una integrazione salariale, inclusi quelli che le avrebbero potuto riceverle anche in assenza della normativa introdotta dai decreti anti crisi, sono pari a circa 5,5 milioni, una platea significativamente inferiore a quella prevista nelle relazioni tecniche che era di oltre 8 milioni e che per giunta mostra una evidente riduzione tra aprile e maggio, da 5,2 a 3,5 milioni».

 

29/07/2020

(Italia Oggi)