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Le Borse di oggi, 30 luglio. Crollo record per il Pil Usa. Milano chiude a -3,28% e l'Europa brucia 172 miliardi

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Nel secondo trimestre caduta del 32,9% rispetto al 2019. Male anche il Pil tedesco: calo del 10,1% sul primo qiarto dell'anno. Tokyo chiude a -0,26%. L'euro tocca quota 1,18 dollari poi scende. Oggi i conti Amazon, Apple e Alphabet

 

di FLAVIO BINI

30 Luglio 2020

 

MILANO - L'economia americana registra nel secondo trimestre la battuta di arresto più pesante da oltre settant'anni. Il Pil ha segnato infatti una caduta del 32,9% rispetto allo stesso periodo del 2019, un tracollo che non si vedeva dal 1947. Se si guarda invece al dato rispetto al trimestre precendente la flessione è del 9,5%.

 

Numeri, benchè leggermente migliori delle attese degli analisti (che si attendevano un -34,5% rispetto ad un anno prima), che spingono ulteriormente giù le Borse di tutto il mondo. In attesa dell'apertura di Wall Street, l'Europa peggiora ulteriormente una mattinata che si era inclinata già con la pubblicazioni del dato relativo al Pil tedesco, on il calo registrato nel secondon trimestre del 10,1%, la peggior caduta dal 1970. Alla fine, i principali listini del Vecchio continente bruciano 172 miliardi.

 

Milano nel primo pomeriggio si appesantisce e chiude perdendo il 3,28%, Londra il 2,26%, Francoforte il 3,45% e Parigi scende del 2,13%. Segnali di incertezza sono arrivati anche dall'Asia, dove Tokyo ha chiuso a -0,26%. In calo, ma più lieve, anche Wall Street: alla chiusura degli scambi in Europa il Dow Jones cede l'1,04% e il Nasdaq è in calo frazionale.

 

Sullo sfondo resta intervento di ieri della Fed La Banca centrale Usa invece ieri ha lasciato come atteso invariati i tassi di interessi ma si è impegnata a fare "tutto il possibile per limitare danni duraturi all'economia". L'attenzione degli investitori resta poi concentrata prevalentemente sull'andamento della pandemia, con nuovi focolai che esplodono in tutto il mondo, avvicinando per molti Paesi lo spettro di una seconda ondata di contagi. Fari puntati però anche sulle trimestrali con giganti come Amazon, Apple e Alphabet che oggi alzeranno il velo sui propri conti.

 

A Piazza Affari sotto i riflettori ancora Ubi e Intesa nel giorno in cui si concludono ufficialmente i temrini per l'adesione all'Opas del gruppo bancario guidato da Carlo Messina mentre chiude in forte calo Eni dopo aver annunciato oggi un taglio della cedola per gli azionisti.

 

Intanto lo spread chiude poco mosso a 151 punti con il rendimento del titolo decennale italiano allo 0,97%. Rendimenti in netto calo invece nelle aste odierne di Btp a 5 e 10 anni: nella prima il Tesoro ha collocato 2,75 miliardi in titoli in scadenza a luglio 2025 con il rendimento medio in discesa di 22 punti allo 0,46%. Ancora più forte (-24 punti all'1,04%) il calo registrato nell'asta di Btp decennali: con il collocamento di 3,25 miliardi.

 

Tra le valute, l'euro sale fino a quota 1,18 dollari dopo le parole della Fed e rivede i massimi da quasi due anni, salvo poi scendere fin dalla tarda mattinata.

 

Sul fronte delle commodities, il petrolio affonda nel pomeriggio a New York, scendendo sotto i 40 dollari, in calo del 3,3% a 39,91 dollari al barile.

 

(La Repubblica)