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Incubo burocrazia per gli italiani: procedure eccessive, ritardi e digitalizzazione i problemi più diffusi

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Lo studio dell'Osservatorio sui Conti Pubblici dell'Università Cattolica diretto da Carlo Cottarelli, che ha raccolto oltre 200 segnalazioni arrivate in poco più di due mesi. Stato, Comuni, Inps e Agenzia delle Entrate valgono da soli due terzi delle segnalazioni

 

di FLAVIO BINI

16 Settembre 2020

 

MILANO - Inutili complicazioni procedurali, tempi lunghi e scarsa digitalizzazione di servizi a cui si potrebbe facilmente accedere dal computer di casa. Per i cittadini italiani la burocrazia resta uno degli ostacoli principali per il corretto funzionamento della macchina pubblica. Uno studio dell'Osservatorio sui Conti Pubblici dell'Università Cattolica di Milano ha provato ad andare un po' più fondo su cosa veramente non funziona e quali sono in particolare gli interlocutori con cui il dialogo si rivela più farraginoso.

 

Attraverso un form sul proprio sito è stata data la possibilità di raccontare le proprie "disavventure burocratiche" a partire dalla fine di giugno. Poco più di 200 le segnalazioni raccolte da cui poi in seguito a una scrematura si è arrivati a 147 segnalazioni da analizzare.

 

In testa, come detto, ci sono quelle che vengono classificate come "procedure eccessive", cioè casi in cui risultano necessari molteplici adempimenti a fronte di esigenze non sempre complicate. In particolare, sottolinea lo studio, "molti hanno segnalato la necessità di avere un’identità unica per gestire tutti i rapporti con la P.A. e una maggiore integrazione delle informazioni per evitare di dover presentare più volte gli stessi documenti già in possesso di un ente".

 

In cima alla lista delle difficoltà figura poi la scarsa digitalizzazione di molti servizi, a partire dall'impossibilità per molte procedure di potere effettuare i pagamenti per via telematica. A complicare la vita di utenti e cittadini ci sono poi i tempi lunghi che la macchina amministrativa spesso impiega per l'erogazione di servizi semplici: il 18% del totale delle segnalazioni si riferisce a questa categoria.

 

Se si guarda poi agli enti e le istituzioni in cui si concentrano la maggior parte dei disservizi lo studio evidenzia come quasi due terzi delle segnalazioni si riferiscono a Stato (27%), Comuni (17%), Inps (11%) e Agenzia delle Entrate (10%). L'analisi prova poi a incrociare la tipologia di segnalazione con gli enti interessati per potere meglio identificare le criticità più forti. "Ad esempio - si spiega - nel caso dei comuni, le lamentele riguardano principalmente i ritardi, le difficoltà relative all’attività di impresa, la digitalizzazione e il rinnovo/rilascio documenti. Per le amministrazioni centrali ricorrono maggiormente lamentele legate all’eccessiva complessità delle procedure e (di nuovo) alla digitalizzazione; meno numerose, sono invece, quelle relative ai ritardi".

 

 

 

(La Repubblica)