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Industria: fatturato +8,1% su mese, ma non si è ancora recuperato il livello pre-Covid

Prosegue il recupero avviato due mesi fa, anche se i dati tendenziali sono ancora negativi. Aumenti più significativi per energia e beni strumentali

 

18 Settembre 2020

 

ROMA - A luglio continua la risalita della produzione: l'Istat rileva un aumento congiunturale dell'8,1% del fatturato dell'industria, al netto dei fattori stagionali. Anche gli ordinativi registrano a luglio un incremento congiunturale, sebbene meno ampio del fatturato (+3,7%), mentre nella media degli ultimi tre mesi aumentano del 14,8% rispetto rispetto ai tre mesi precedenti. La variazione congiunturale del fatturato riflette risultati positivi registrati su entrambi i mercati: +9,0% quello interno e +6,5% quello estero; per gli ordinativi, invece, la crescita è sostenuta soprattutto dalle commesse provenienti dal mercato estero, che segnano un aumento del 7,4%, mentre l’incremento di quelle provenienti dal mercato interno si attesta su un modesto +1,3%.

 

L’incremento, spiega l'Istat, è diffuso a tutti i principali raggruppamenti di industrie, ad eccezione di quello dell’energia, per il quale la variazione su base trimestrale rimane ancora negativa. La crescita registrata negli ultimi tre mesi riduce il gap rispetto ai livelli precedenti l’adozione delle misure di contenimento della pandemia, che tuttavia rimane ancora ampio (-7,7% rispetto a febbraio, al netto della stagionalità).

 

Gli aumenti congiunturali sono diffusi in tutti i comparti, ma quelli più rilevanti si riscontrano per l’energia e per i beni strumentali (rispettivamente +21,8% e +20,6%) mentre sono più contenuti per i beni intermedi e i beni di consumo (rispettivamente +3,1% e +1,6%). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 23 come a luglio 2019), il fatturato totale dimuisce invece in termini tendenziali dell’8,1%, con cali del 6,3% per il mercato interno e dell’11,4% per quello estero. Rispetto al luglio dello scorso anno si registra una variazione positiva (+7,1%) solo per il settore estrattivo.

 

Con riferimento al comparto manufatturiero, invece, il settore dei computer e dell’elettronica rimane pressoché stabile (-0,1%), mentre per tutti gli altri comparti si rilevano risultati negativi, dalla flessione dell’1,0% dell’industria delle apparecchiature elettriche e non, fino ai cali molto più ampi dell’industria tessile e dell’abbigliamento (-21,1%) e delle raffinerie di petrolio (-32,2%).

 

Anche l’indice grezzo degli ordinativi su base annua diminuisce del 7,2%, con riduzioni su entrambi i mercati (-7,0% quello interno e -7,4% quello estero). Tutti i settori registrano risultati negativi, dalla flessione dell’1,0% dell’industria di macchinari e attrezzature e delle apparecchiature elettriche e non, ai cali di intensità molto più marcata dell’industria dei computer e dell’elettronica (-15,6%) e di quella tessile e dell’abbigliamento (-17,8%).

 

(La Repubblica)