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Le Borse di oggi, 21 settembre. Mercati a picco sui timori di nuovi lockdown. Pesano anche i report su banche e riciclaggio di denaro

Milano perde il 3,75 per cento. Anche Wall Street in forte ribasso. La Banca centrale europea, riporta il Ft, discute della durata del piano d'acquisti anti-pandemia e dell'estensione della sua flessibilità al vecchio Qe. Ma l'euro inverte rotta e chiude in calo

 

di RAFFAELE RICCIARDI

 

MILANO - La diffusione dei nuovi casi di Covid 19 in molti Paesi europei preoccupa gli investitori, che vedono avvicinarsi un periodo di incertezze acuito dal voto americano e dalla qualità dei rapporti tra Washington e Pechino.

 

I mercati azionari europei accelerano così al ribasso durante la giornata di scambi e non trovano conforto nell'andamento di Wall Street, che anzi vira pesantemente al ribasso. Le azioni Ue chiudono così un vero e proprio lunedì nero.

 

Milano segna alla fine un passivo del 3,75%. Pesante Cnh dopo le notizie legate a Nikola, società di e-camion partecipata al 7,11% dalla stessa Cnh, che ha visto l'uscita di scena del suo presidente e fondatore, Trevor Milton. A scatenare il terremoto è stato un report pubblicato nelle scorse settimane da Hindenburg Research, noto short seller, ha accusato Nikola di essere "una frode complessa costruita su decine di menzogne" e ha portato all'avvio di indagini da parte di SEC e Dipartimento di Giustizia Usa.

 

Perdite in linea nel resto del Vecchio continente: Londra crolla del 3,5%, Francoforte del 4,5% e Parigi del 3,8%. Il timore che Londra vada verso un nuovo lockdown, e che possa esser seguita da altre aree del Vecchio continente (la Francia ha già ampliato la sua zona rossa), preoccupa gli investitori sulla possibilità di ripresa. Non a caso, sono le compagnie aeree a guidare i ribassi. Male anche le banche dopo che un'indagine realizzata dall'International Consortium of Investigative Journalists (Icij) ha rivelato che le più grandi banche del mondo avrebbe permesso di riciclare un fiume di denaro sporco. L'indagine FinCen punta l'indice in particolare su cinque grandi istituti finanziari: JPMorgan Chase, Hsbc, Standard Chartered, Deutsche Bank e Bank of New York Mellon.

 

A Wall Street, quando terminano gli scambi in Europa, il Dow Jones precipita a -3,4%, lo S&P perde il 2,5% e il Nasdaq il 3%. Sui mercati americani si registra l'attivismo di Microsoft che ha annunciato l'acquisto di ZeniMax Media, azienda madre di Bethesda Softworks, per 7,5 miliardi di dollari.

 

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Coronavirus nel mondo, a Madrid 850 mila persone in lockdown

 

Debole anche la giornata dei mercati asiatici, rimasti con volumi inferiori alla norma per la chiusura festiva della Borsa di Tokyo. Il Composite di Shanghai ha terminato la seduta con un ribasso dello 0,6% a 3.316,94 punti mentre a Shenzhen ha chiuso in calo dello 0,5% a 2.208,3 punti. Male anche il ChiNext, a -0,6% a 2.569,22 punti, mentre a Hong Kong l'indice Hang Seng cede l'1,66% a 24.049,88 punti.

 

Non si registrano particolari scossoni sullo spread fra Btp e Bund mentre fluiscono gli esiti dalle urne: il differenziale segna 146 punti dai 145 dell'avvio.

 

In Europa si registrano importanti novità che impattano il cambio: la Bce lancia un'ampia revisione del Pandemic Emergency Purchase Programma, il QE pandemico. Secondo quanto riportato dal Financial Times citando alcune fonti, la revisione riguarda la durata del 'Pepp' e la possibilità di trasferire parte della sua flessibilità ad altri programmi di acquisto di asset della Bce, quelli più tradizionali. Il programma di acquisto di debito per l'emergenza pandemica da 750 miliardi di euro è stato lanciato a marzo e ha concesso alla Bce la flessibilità di comprare una larga proporzione di titoli dei Paesi più colpiti. Il Pepp è stato poi portato a 1.350 miliardi ed esteso fino a giugno 2021. Il timore di nuovi lockdown in Europa, però, indebolisce l'euro che aveva iniziato l'ottava in rialzo. Invece la moneta unica chiude in calo sotto quota 1,18 dollari. Il cambio tra la valuta unica e europea e il biglietto verde si attesta a circa 1,1744, mentre quello sullo yen si muove in zona 122,74. La divisa nipponica guadagna terreno sul dollaro a quota 104,52.

 

In agenda, oggi, si segnalano i dati sulla fiducia economica dell'Eurozona e le vendite di case esistenti negli Stati Uniti. Dopo il crollo del Pil in dovuto al coronavirus, l'economia tedesca ha ripreso slancio nei mesi di luglio e agosto, svoltando. Tuttavia il ritmo della ripresa rallenta, secondo il bollettino di settembre della Bundesbank. "Dopo il massiccio arretramento nel trimestre primaverile", si legge, "è seguito, nel terzo trimestre del 2020, un forte movimento contrario". "Nel resto dell'anno la ripresa andrà avanti, ma più lentamente", si legge anche nel bollettino. Nel secondo trimestre del 2020 l'economia tedesca ha segnato un -9,7% del pil rispetto al trimestre precedente. Di prospettive economiche ha parlato anche la presidente della Bce, Christine Lagarde: "La forza della ripresa rimane molto incerta, irregolare e incompleta" e continua ad essere fortemente dipendente dalla futura evoluzione della pandemia e dal successo delle politiche di contenimento", il suo intervento all'Assemblea parlamentare franco-tedesca. "Uno dei motivi principali per cui possiamo aspettarci una ripresa nella seconda metà dell'anno - ha aggiunto Lagarde - è perché, di fronte al più grande shock economico dalla Seconda Guerra Mondiale, l'Europa ei suoi leader hanno mostrato la forza unica del progetto europeo: agendo insieme, possiamo ottenere di più". La Bce "in questo sforzo collettivo di fronte a una crisi senza precedenti", ha "fatto la sua parte", ha assicurato.

 

Giornata in forte calo per il petrolio Wti, che al Nymex cede il 5% a 39,04 dollari al barile. Il crollo è determinato dal possibile ripristino della produzione in Libia e dall'aumento dei casi di Covid 19, che alimenta le preoccupazioni per la domanda, già debole. Dall'inizio dell'anno, il barile è in ribasso di circa il 36%.

 

(La Repubblica)