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Una scommessa già in cerca di proroga

L’operazione superbonus è una grande opportunità dal punto di vista individuale ma anche un valido strumento, dal punto di vista macroeconomico. Tanto che il governo sembra intenzionato a prorogare di altri tre anni il termine per beneficiare del credito d’imposta del 110%. Anche perché nel frattempo banche, professionisti, imprese, si sono buttati a capofitto e non avrebbe senso fermare una macchina complessa e poderosa

 

di Marino Longoni

 

L'operazione superbonus sta elettrizzando i proprietari di immobili: quando mai si ripresenterà la possibilità di effettuare lavori di miglioramento della propria abitazione a costo zero? Un'opportunità irripetibile dal punto di vista individuale ma anche un valido strumento, dal punto di vista macroeconomico, per riavviare le attività produttive dopo la pausa forzata dovuta al coronavirus. Facendo il conto della serva siamo infatti di fronte ad almeno 30 milioni di unità immobiliari potenzialmente interessate, se dovesse beneficiare del superbonus anche solo una su tre si tratterebbe pur sempre di 10 milioni di abitazioni. Ipotizzando una spesa media di 30 mila euro stiamo parlando della creazione di 330 miliardi di credito d'imposta, che significa una dose massiccia di moneta fiscale che potrebbe fornire uno stimolo significativo al settore dell'edilizia e a tutto quello che gli gira intorno, cui fa fronte però una corrispondente riduzione di gettito (anche se il decreto Rilancio stima un calo delle imposte dirette massimo di soli 2 o 3 miliardi l'anno). Si tratta di una scommessa da far tremare i polsi, anche perché il superbonus innescherà altri lavori di ristrutturazione edilizia con detraibilità al 50 o al 60%. Infatti il governo, consapevole che da qui alla fine del 2021 non c'è alcuna possibilità dal punto di vista produttivo di affrontare una sfida simile, sembra intenzionato a prorogare di altri tre anni il termine per beneficiare del credito d'imposta del 110%. Anche perché nel frattempo banche, professionisti, imprese si sono buttati a capofitto e non avrebbe senso fermare una macchina complessa e poderosa quando avrà appena iniziato a entrare a regime.

 

21/09/2020

(Italia Oggi)