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AranSegnalazioni - Newsletter n. 3 del 15/2/2022

 

AranSegnalazioni

 

 

Newsletter n. 3 del 15/2/2022

 

 

 

 

 

 

 

Attività istituzionale dell'Agenzia

 

 


Orientamenti applicativi
FAQ RSU E DELEGHE

Pubblicati, in
apposita sezione direttamente accessibile dalla home page e in costante aggiornamento,  alcuni orientamenti applicativi sulla tematica "Elezioni RSU" e "Accesso all'area riservata alle amministrazioni".

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Orientamenti applicativi
Comparto Istruzione e Ricerca

Ai sensi dell’art. 40, del CCNL Istruzione e Ricerca del 19.04.2018, le risorse destinate a remunerare le ore eccedenti per la sostituzione di colleghi assenti possono essere usate della scuola anche per retribuire le ore eccedenti svolte dai docenti in compresenza e per il recupero degli alunni in difficoltà? 

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Orientamenti applicativi
Comparto Istruzione e Ricerca

Come debbano essere considerate le assenze dal servizio di un dipendente a tempo indeterminato per l’effettuazione di testimonianze per conto dell’Amministrazione?

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Orientamenti applicativi
Comparto Funzioni Centrali

Come disciplinare il caso in cui un dipendente che pure recandosi in ufficio non abbia volutamente registrato la propria presenza in servizio, né in entrata né in uscita, mediante uno dei mezzi automatici messi a disposizione dall’Amministrazione di appartenenza? 

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Orientamenti applicativi
Area Sanità

Ai fini del conferimento degli incarichi, in applicazione dell’art. 18, comma 4 del CCNL del 19.12.2019 dell’Area della Sanità possono essere computati nell’anzianità anche i periodi di lavoro svolti in convenzione come specialisti ambulatoriali libero professionali?

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Orientamenti applicativi
Comparto Funzioni Locali

Al personale di altro ente, utilizzato a tempo parziale per l’esercizio di un servizio in convenzione ex art. 30 del TUEL, è ancora possibile riconoscere, a carico dell’ente di destinazione, le incentivazioni economiche di cui agli artt. da 13 a 15 e 19 del CCNL 22.01.2004, previa contrattazione dei criteri di cui all’art.14, comma 3, del CCNL del 22/01/2004?

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Orientamenti applicativi
Comparto Funzioni Locali

La violazione prevista dall’art. 59, comma 8, lett. f) del CCNL 21.05.2018 – Comparto Funzioni Locali (“fino a due assenze ingiustificate dal servizio in continuità con le giornate festive e di riposo settimanale”) si concretizza solo quando i due requisiti citati nella stessa norma (giornata festiva e di riposo settimanale) coesistono? 

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Orientamenti applicativi
Comparto Funzioni Locali

L‘importo residuo di risorse stabili allocate sul Fondo 2020, destinate a remunerare la performance organizzativa ed individuale, non interamente utilizzate, per valutazioni non pienamente positive possono comunque essere rese disponibili, nell’anno successivo?

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Orientamenti applicativi
Comparto Funzioni Locali

Le disposizioni contenute nella nuova Sezione dedicata alla Polizia Locale possono essere estese anche al personale, cui vengono attribuite funzioni di vigilanza, non inquadrati nei ruoli della Polizia Locale?

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Sezione Giuridica

 

 


Dipartimento della funzione pubblica
Parere relativo alla risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro per raggiungimento dei requisiti contributivi per l’accesso alla pensione anticipata – Quesito DPF-54803-P-18/8/2021 
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
Il Dipartimento esprime un parere in merito alla possibilità di procedere alla risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro con una dipendente che ha maturato i requisiti contributivi per l’accesso alla pensione anticipata evidenziando che: “Il presupposto per l'esercizio del potere unilaterale di risoluzione è riferito agli anni di anzianità contributiva necessari al dipendente per maturare il diritto alla pensione anticipata. L’amministrazione, nell’individuare la data di effettiva cessazione, deve, peraltro, tenere conto del regime delle decorrenze, come disciplinato dall’articolo 24, comma 10, del decreto legge 6 dicembre 20114, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, che individua una finestra mobile applicabile di 3 mesi. Durante questo periodo, conformemente ai criteri generali e agli indirizzi forniti in materia, il rapporto di lavoro prosegue e cessa effettivamente al conseguimento del diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico, ossia una volta che il dipendente abbia scontato i 3 mesi di finestra. In ultimo, con riferimento all’età anagrafica a partire dalla quale l’amministrazione può esercitare l’istituto della risoluzione unilaterale, si rappresenta che le penalizzazioni percentuali sull’importo della pensione, inizialmente previste dallo stesso articolo 24 del citato d.l. n. 201 del 2011 per i soggetti che accedevano alla pensione anticipata prima dei 62 anni di età, sono state disapplicate dall’articolo 1, comma 194, della legge 11 dicembre 2016, n. 232”.

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Dipartimento della funzione pubblica
Parere relativo alla disciplina del limite di età per la partecipazione ai concorsi pubblici e l’assunzione – Quesito DPF-0076140-P-15/11/2021 
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
Il Dipartimento in relazione alla possibilità che i candidati ad un concorso pubblico abbiano un’età superiore al limite per la permanenza in servizio, previsto dall’ordinamento, esprime il seguente avviso: “ La previsione dell’articolo 3, comma 6, della legge 15 maggio 1997, n. 127, che rimuove il limite di età per la partecipazione ai concorsi pubblici, non può incidere sulla vigenza del limite età per la permanenza in servizio previsto dai singoli ordinamenti, il quale, continuando ad operare, non può consentire l’assunzione di nuovo personale con rapporto di lavoro subordinato che abbia, appunto, superato tale età. Infatti, la confermata vigenza dei limiti di età determina implicitamente la loro rilevanza anche ai fini della possibilità della partecipazione ai concorsi pubblici”.

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Dipartimento della funzione pubblica
Parere in materia di fruizione del congedo biennale per l’assistenza alle persone con disabilità di cui all’art. 42 comma 5 del d.l.gs 151/2001 - Quesito DPF-0066814-P-8/10/2021 
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
Il Dipartimento circa le modalità di applicazione della normativa vigente (d.l.gs 151/2001) che prevede la possibilità di fruire di congedi per l’assistenza alle persone con disabilità, e in particolare, su come debbano essere considerate le giornate del sabato e della domenica nel caso di un dipendente che chieda di usufruire del congedo biennale in modalità frazionata, esprime il seguente parere: “Se il congedo straordinario viene fruito in modalità continuativa o frazionata, i giorni festivi o non lavorativi, ricadenti nel periodo di fruizione, vengono computati come giorni di congedo straordinario. Se, invece, al congedo fa seguito la ripresa del servizio, gli stessi giorni vanno esclusi dal computo. Lo stesso effetto si verifica nel caso in cui il dipendente non rientri in ufficio per motivi di malattia propria o del figlio. Pertanto, se nel giorno programmato di ripresa dell’attività lavorativa viene certificata un’assenza per malattia, il sabato e la domenica precedenti all’assenza non dovranno essere conteggiati nel computo dei giorni fruiti per congedo straordinario. Le reiterate condotte del dipendente volte a evitare il conteggio delle giornate non lavorative o festive fra quelle di congedo possono però giustificare l’utilizzo, da parte dell’Amministrazione, di ogni possibile strumento nell’esercizio dei propri poteri datoriali, come, ad esempio, la modifica dell’articolazione dell’orario di lavoro del dipendente, ai fini di tutelare le esigenze di funzionalità dell’Amministrazione stessa.

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Governo
Decreto legge 4 febbraio 2022 n. 5 recante: “Misure urgenti in materia di certificazioni verdi Covid19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività nell’ambito del sistema educativo, scolastico, e formativo 
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
E’ stato pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 29 del 2022 il decreto legge, n. 5 /2022 che è entrato in vigore lo scorso 5 febbraio; il provvedimento introduce misure urgenti in materia di certificazioni verdi COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività nell'ambito del sistema educativo, scolastico e formativo. In particolare, con il decreto in commento vengono aggiornate le modalità di gestione dei casi di positività all'infezione da SARS-CoV-2 nel sistema educativo, scolastico e formativo, anche in ragione del miglioramento del quadro epidemiologico e della maggiore immunizzazione e copertura vaccinale nella fascia d'età dai cinque agli undici anni.

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Corte di Cassazione
Sezione Lavoro
Sentenza n. 29906 del 25/10/2021
Impiego pubblico – dirigenza medica – aumenti contrattuali – efficacia retroattiva 
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
La Cassazione ha affermato che «il lavoratore, che sia iscritto ad una associazione sindacale e così abbia dato mandato alla stessa per la stipulazione di un nuovo contratto collettivo, ha diritto all’applicazione delle disposizioni contenute in tale contratto, anche se lo stesso sia stipulato successivamente alla data in cui il suo rapporto di lavoro è terminato, qualora le parti contraenti abbiano espressamente attribuito efficacia retroattiva al nuovo contratto senza alcuna distinzione fra i dipendenti in servizio e quelli non più in servizio alla data di stipulazione». Nel caso in esame un dirigente dell’area medica aveva chiesto le differenze retributive maturate in conseguenza all’applicazione degli aumenti contrattuali previsti dal proprio CCNL. L’Istituto presso il quale aveva prestato servizio al contrario riteneva che il rinnovo non era applicabile poiché il rapporto di lavoro era cessato prima della firma del rinnovo contrattuale.  la Cassazione prendendo le parti del lavoratore rigetta il ricorso affermando che, per escludere l’applicabilità degli effetti retroattivi derivanti dalla stipula del rinnovo del contratto collettivo per i dipendenti cessati dal servizio in data anteriore, è necessario che le parti sociali specifichino nel CCNL, l’applicabilità degli aumenti solo ai dipendenti ancora in organico.

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Corte dei conti
Sezione Autonomie n.1/2022 - Programma delle attività 2022
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
La Sezione delle autonomie, con questa delibera definisce il programma delle attività di controllo e referto da esercitare nel corso dell’anno 2022 con un focus particolare alle attività relative al Piano nazionale di resistenza e resilienza (PNRR) attraverso “ la verifica degli esiti della gestione anche in corso di svolgimento” e con il coinvolgimento delle Sezioni regionali di controllo, nel rispetto delle linee di riferimento programmatiche tracciate dalle Sezioni riunite in sede di controllo, che con la deliberazione n. 21/SSRRCO/INPR/21, hanno evidenziato come, “a seguito del progressivo superamento degli effetti della crisi pandemica, assuma particolare rilievo per la ripresa economica, il tempestivo svolgimento delle attività connesse all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) partendo dalla realizzazione delle riforme strutturali propedeutiche all’attuazione degli interventi. Il documento strategico PNRR è stato predisposto per accedere ai fondi del programma Next generation EU (NGEU) ed è suddiviso in 6 Missioni principali, indicando le priorità di investimento per l’arco temporale 2021-2026. I controlli della Corte dei conti sulle attività di realizzazione del piano sono evocati in apposite normative e costituiscono un elemento di rilevo per la realizzazione del programma. Si tratta di modelli di controllo funzionali alla struttura del piano “performance based”, cioè fondato sul raggiungimento di risultati misurabili”.

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ANC - Agenzia per la Cybersicurezza nazionale 
Pubblica amministrazione - Aggiornamento requisiti minimi sicurezza e affidabilità infrastrutture digitali Determina n.307 del 18/1/2022
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
L’
Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, nell’ottica di razionalizzare e potenziare progressivamente la capacità di difesa cibernetica del Paese, ha aggiornato i livelli minimi di sicurezza contenuti nel Regolamento adottato dall’Ente con delibera n. 628/2021; in conformità alle previsioni di cui dell’art. 33-sepyes, comma 4, del d.l. 179/2012 convertito dalla L. 221/2012;e all’art. 17,comma 6 del D.L. 82/2021; l’aggiornamento riguarda i “livelli minimi di sicurezza, la capacità elaborativa, l’ affidabilità delle infrastrutture digitali per la Pubblica amministrazione e delle ulteriori caratteristiche di qualità, sicurezza, performance e scalabilita, dei servizi cloud per la pubblica amministrazione, nonche’ dei requisiti di qualificazione dei servizi cloud per la pubblica amministrazione”.

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Sezione Economica

 

 

 

Ufficio Parlamentare di Bilancio
Nota sulla congiuntura – febbraio 2022
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La
Nota sulla congiuntura di febbraio dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio analizza il nuovo scenario, delineatosi tra la fine dello scorso anno e il primo scorcio del 2022 aggiornando, sulla base dei dati più recenti, le previsioni per l’economia italiana predisposte in ottobre nell’ambito dell’esercizio di validazione del quadro macroeconomico della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) 2021. Le previsioni per i primi mesi dell’anno in corso poggiano sull’ipotesi che l’ondata di contagi in corso non crei ulteriori tensioni sul sistema sanitario, per cui sia possibile un graduale allentamento delle restrizioni nel corso dell’anno. In un’ottica di medio periodo, il contesto dell’economia internazionale delineato dai maggiori previsori appare relativamente favorevole, ma se le frizioni nella logistica e i colli di bottiglia nell’offerta, nonché il balzo dei costi energetici, dovessero riassorbirsi più lentamente di quanto atteso vi sarebbero rischi per la domanda estera dell’Italia. Vi è inoltre un rischio connesso all’ipotesi dell’integrale, tempestivo ed efficiente utilizzo da parte dell’Italia dei fondi europei del programma NGEU, al fine di attuare i progetti di investimento predisposti con il PNRR.

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Ministero dell'Economia e delle Finanze - Ragioneria Generale dello Stato
La spesa delle amministrazioni centrali dello Stato 2022
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
RGS ha pubblicato i dati sulla
spesa delle Amministrazioni Centrali dello Stato (2008/2022) che permettono di avere il quadro dell'evoluzione delle risorse stanziate, impegnate e pagate dal bilancio dello Stato, distinte secondo la finalità delle politiche pubbliche (per missioni e programmi), la natura economica della spesa (per titolo e categoria economica), la natura dell'autorizzazione legislativa (per tipo di autorizzazione) e l'amministrazione responsabile dell'attuazione e della gestione (per amministrazione). I dati sono aggiornati alla Legge di bilancio 2022-2024. Vengono inoltre forniti database elaborabili per agevolare il confronto in serie storica della spesa secondo l’articolazione in missioni e programmi attualmente vigente (DB Serie storica Previsioni riclassificata e DB Serie storica Consuntivo riclassificata); la categoria economica della spesa e l’amministrazione responsabile della gestione sono invece quelle dell’esercizio di riferimento.

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ISTAT
Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali – III trimestre 2021
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Alla fine di settembre 2021, i 39 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 47,0% dei dipendenti – circa 5,8 milioni – e corrispondono al 46,9% del monte retributivo complessivo. Nel corso del terzo trimestre 2021 sono stati recepiti cinque contratti: agricoltura-impiegati, tessili, vestiario e maglierie, poste, pulizia locali e scuola privata laica. I contratti che, a fine settembre 2021, sono in attesa di rinnovo scendono a 34 e interessano circa 6,5 milioni di dipendenti (il 53,0% del totale), quasi 1 milione in meno rispetto al dato di fine giugno e riguardano il 53,1% del monte retributivo complessivo. La retribuzione oraria media, rispetto al periodo gennaio-settembre 2020, è cresciuta dello 0,6%. In particolare, l’aumento tendenziale è stato dell’1,2% per i dipendenti dell’industria, dello 0,8% per quelli dei servizi privati ed è stato nullo per quelli della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli aumenti tendenziali più elevati sono quelli dell’estrazione minerali e dell’energia e petroli (entrambi +2,7%) e del legno, carta e stampa (+2,3%). L’incremento è invece nullo per il settore tessile, per quelli dell’abbigliamento e della lavorazione pelli, dell’edilizia, del commercio, delle farmacie private e come già detto, della pubblica amministrazione.

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ISTAT
Le partecipate pubbliche in Italia – anno 2019
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Meno partecipate pubbliche attive nell’industria e nei servizi. Nel 2019 le unità economiche partecipate dal settore pubblico sono 8.175, il 3,9% in meno rispetto al 2018. Si riduce, in particolare, il numero di partecipate pubbliche attive nei settori dell’industria e dei servizi (-5%) e di quelle partecipate direttamente da almeno un’amministrazione pubblica regionale o locale (-6%). Il valore aggiunto per addetto delle controllate pubbliche cresce del 3,9%: 104.681 euro contro 48mila 900 euro del totale delle imprese dell’industria e dei servizi. Il Ministero dell’economia e delle finanze si conferma l’ente più rilevante: controlla imprese che pesano per il 53,5% degli addetti.

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ISTAT
Stima preliminare del PIL – IV trimestre 2021
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Nel quarto trimestre del 2021 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 6,4% in termini tendenziali. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. Nel 2021 il Pil corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato è aumentato del 6,5% rispetto al 2020. La variazione acquisita per il 2022 è pari a +2,4%.

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Osservatorio Internazionale

 

 


International Monetary Fund  
World Economic Outlook – UPDATE – Rising Caseloads, a Disrupted Recovery, and Higher Inflation 
Segnalazione da Direzione Contrattazione 1
L’aggiornamento del Wolrd Economic Outlook pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale presenta un’economia globale che entra nel 2022 in una posizione più debole rispetto a quella prevista nel precedente Outlook di ottobre scorso. Con la diffusione della nuova variante Omicron COVID-19, i paesi hanno nuovamente imposto restrizioni alla mobilità. L'aumento dei prezzi dell'energia e le interruzioni dell'offerta hanno portato a un'inflazione più elevata e più ampia del previsto, in particolare negli Stati Uniti e in molti mercati emergenti ed in via di sviluppo. La crescita globale dovrebbe diminuire dal 5,9% nel 2021 al 4,4% nel 2022 e al 3,8% nel 2023 riflettendo in gran parte i ribassi previsti nelle due maggiori economie, Stati Uniti e Cina. Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso anche le stime sulla crescita del Pil italiano per il 2022 che prevede un'espansione del prodotto interno lordo, quest'anno, pari a +3,8%, in ribasso di 0,4 punti percentuali rispetto all'Outlook di ottobre. Le previsioni italiane per il 2023 sono state invece migliorate di 0,6 punti - rispetto alla valutazione fatta a ottobre scorso - con un Pil previsto in aumento del 2,2%. Per l’economia globale si prevede un’inflazione elevata ed incerta a causa delle interruzioni della catena di approvvigionamento, della volatilità dei prezzi dell'energia e delle pressioni salariali localizzate. Inoltre, altri rischi globali potrebbero cristallizzarsi poiché le tensioni geopolitiche rimangono elevate e l'emergenza climatica persiste con il pericolo del verificarsi di gravi disastri naturali. Con la pandemia che continua a mantenere la sua presa, l'enfasi su un'efficace strategia sanitaria globale è più importante che mai. L'accesso in tutto il mondo a vaccini, test e trattamenti è essenziale per ridurre il rischio di ulteriori pericolose varianti di COVID-19. Ciò richiede una maggiore produzione di forniture, nonché migliori sistemi di consegna nel paese e una distribuzione internazionale più equa. La politica monetaria in molti paesi dovrà continuare su un percorso di inasprimento per frenare le pressioni inflazionistiche, mentre la politica fiscale, operando con uno spazio più limitato rispetto all'inizio della pandemia, dovrà dare la priorità alla spesa sanitaria e sociale concentrando il sostegno sui più colpiti. In questo contesto, la cooperazione internazionale sarà essenziale per preservare l'accesso alla liquidità e accelerare, ove necessario, il corretto ripristino del debito pubblico. 

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World Economic Forum  
The Global Risks Report 2022
Segnalazione da Direzione Contrattazione 1
È iniziato il terzo anno di pandemia e i rischi climatici sono al centro delle preoccupazioni di tutto il mondo. Anche secondo “The Global Risks Report 2022”, pubblicato dal World Economic Forum, i principali rischi a lungo termine riguardano proprio il clima seguiti poi da rischi a breve termine come le divisioni sociali, la crisi dei mezzi di sussistenza e il deterioramento della salute mentale. L'elenco prosegue con i danni all'ambiente causati dall'uomo, le crisi sulle risorse naturali, le crisi del debito e, infine, le dispute geo economiche. Inoltre, la maggior parte degli esperti ritiene che la ripresa economica globale sarà volatile e irregolare nei prossimi tre anni. Giunto ormai alla sua 17ª edizione, lo studio invita i leader a pensare fuori dagli schemi dei report trimestrali e a creare politiche che gestiscano i rischi e definiscano il programma degli anni a venire. Focus del documento sono quattro aree di rischio emergente, ciascuna delle quali richiede un coordinamento globale per una gestione efficiente: sicurezza informatica, concorrenza nello spazio, transizione climatica e pressioni migratorie. Il report sottolinea che i problemi sanitari ed economici stanno aggravando i divari sociali, creando tensioni in un momento in cui la collaborazione all'interno delle singole società e nella comunità internazionale è fondamentale per garantire una ripresa globale più rapida e uniforme. Rispetto alla pandemia, infatti, il World Economic Forum sottolinea che le diseguaglianze sull'accesso al vaccino e le disparità che queste provocano sulla ripresa economica rischiano di acuire le fratture sociali e le tensioni geopolitiche. Nei 52 Paesi più poveri, dove vive il 20% della popolazione mondiale, solo il 6% delle persone è stato vaccinato finora. Entro il 2024 le economie dei paesi in via di sviluppo (esclusa la Cina) avranno perso il 5,5% del loro Pil rispetto ai livelli di crescita attesi prima della pandemia, mentre le economie avanzate li avranno superati dello 0,9% e questo accrescerà il divario mondiale creando tensioni all'interno e oltre i confini che rischiano di peggiorare l'impatto del Covid e di complicare il coordinamento necessario per affrontare le sfide comuni. I leader mondiali sono, quindi, chiamati ad unire le proprie forze e adottare un approccio coordinato per affrontare le persistenti sfide globali e sviluppare la resilienza in vista della prossime possibili crisi. Il Global Risks Report 2022 precede l'Agenda di Davos, che mobiliterà capi di stato e di governo, business leaders, organizzazioni internazionali e società civile a condividere le loro prospettive ed i loro piani relativi alle questioni globali più urgenti e critiche.

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AranSegnalazioni

 

 

Newsletter n. 3 del 15/2/2022

 

 

 

 

 

 

 

Attività istituzionale dell'Agenzia

 

 


Orientamenti applicativi
FAQ RSU E DELEGHE

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Comparto Istruzione e Ricerca

Ai sensi dell’art. 40, del CCNL Istruzione e Ricerca del 19.04.2018, le risorse destinate a remunerare le ore eccedenti per la sostituzione di colleghi assenti possono essere usate della scuola anche per retribuire le ore eccedenti svolte dai docenti in compresenza e per il recupero degli alunni in difficoltà? 

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Le disposizioni contenute nella nuova Sezione dedicata alla Polizia Locale possono essere estese anche al personale, cui vengono attribuite funzioni di vigilanza, non inquadrati nei ruoli della Polizia Locale?

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Il Dipartimento esprime un parere in merito alla possibilità di procedere alla risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro con una dipendente che ha maturato i requisiti contributivi per l’accesso alla pensione anticipata evidenziando che: “Il presupposto per l'esercizio del potere unilaterale di risoluzione è riferito agli anni di anzianità contributiva necessari al dipendente per maturare il diritto alla pensione anticipata. L’amministrazione, nell’individuare la data di effettiva cessazione, deve, peraltro, tenere conto del regime delle decorrenze, come disciplinato dall’articolo 24, comma 10, del decreto legge 6 dicembre 20114, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, che individua una finestra mobile applicabile di 3 mesi. Durante questo periodo, conformemente ai criteri generali e agli indirizzi forniti in materia, il rapporto di lavoro prosegue e cessa effettivamente al conseguimento del diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico, ossia una volta che il dipendente abbia scontato i 3 mesi di finestra. In ultimo, con riferimento all’età anagrafica a partire dalla quale l’amministrazione può esercitare l’istituto della risoluzione unilaterale, si rappresenta che le penalizzazioni percentuali sull’importo della pensione, inizialmente previste dallo stesso articolo 24 del citato d.l. n. 201 del 2011 per i soggetti che accedevano alla pensione anticipata prima dei 62 anni di età, sono state disapplicate dall’articolo 1, comma 194, della legge 11 dicembre 2016, n. 232”.

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Parere relativo alla disciplina del limite di età per la partecipazione ai concorsi pubblici e l’assunzione – Quesito DPF-0076140-P-15/11/2021 
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
Il Dipartimento in relazione alla possibilità che i candidati ad un concorso pubblico abbiano un’età superiore al limite per la permanenza in servizio, previsto dall’ordinamento, esprime il seguente avviso: “ La previsione dell’articolo 3, comma 6, della legge 15 maggio 1997, n. 127, che rimuove il limite di età per la partecipazione ai concorsi pubblici, non può incidere sulla vigenza del limite età per la permanenza in servizio previsto dai singoli ordinamenti, il quale, continuando ad operare, non può consentire l’assunzione di nuovo personale con rapporto di lavoro subordinato che abbia, appunto, superato tale età. Infatti, la confermata vigenza dei limiti di età determina implicitamente la loro rilevanza anche ai fini della possibilità della partecipazione ai concorsi pubblici”.

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Parere in materia di fruizione del congedo biennale per l’assistenza alle persone con disabilità di cui all’art. 42 comma 5 del d.l.gs 151/2001 - Quesito DPF-0066814-P-8/10/2021 
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
Il Dipartimento circa le modalità di applicazione della normativa vigente (d.l.gs 151/2001) che prevede la possibilità di fruire di congedi per l’assistenza alle persone con disabilità, e in particolare, su come debbano essere considerate le giornate del sabato e della domenica nel caso di un dipendente che chieda di usufruire del congedo biennale in modalità frazionata, esprime il seguente parere: “Se il congedo straordinario viene fruito in modalità continuativa o frazionata, i giorni festivi o non lavorativi, ricadenti nel periodo di fruizione, vengono computati come giorni di congedo straordinario. Se, invece, al congedo fa seguito la ripresa del servizio, gli stessi giorni vanno esclusi dal computo. Lo stesso effetto si verifica nel caso in cui il dipendente non rientri in ufficio per motivi di malattia propria o del figlio. Pertanto, se nel giorno programmato di ripresa dell’attività lavorativa viene certificata un’assenza per malattia, il sabato e la domenica precedenti all’assenza non dovranno essere conteggiati nel computo dei giorni fruiti per congedo straordinario. Le reiterate condotte del dipendente volte a evitare il conteggio delle giornate non lavorative o festive fra quelle di congedo possono però giustificare l’utilizzo, da parte dell’Amministrazione, di ogni possibile strumento nell’esercizio dei propri poteri datoriali, come, ad esempio, la modifica dell’articolazione dell’orario di lavoro del dipendente, ai fini di tutelare le esigenze di funzionalità dell’Amministrazione stessa.

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Governo
Decreto legge 4 febbraio 2022 n. 5 recante: “Misure urgenti in materia di certificazioni verdi Covid19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività nell’ambito del sistema educativo, scolastico, e formativo 
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
E’ stato pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 29 del 2022 il decreto legge, n. 5 /2022 che è entrato in vigore lo scorso 5 febbraio; il provvedimento introduce misure urgenti in materia di certificazioni verdi COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività nell'ambito del sistema educativo, scolastico e formativo. In particolare, con il decreto in commento vengono aggiornate le modalità di gestione dei casi di positività all'infezione da SARS-CoV-2 nel sistema educativo, scolastico e formativo, anche in ragione del miglioramento del quadro epidemiologico e della maggiore immunizzazione e copertura vaccinale nella fascia d'età dai cinque agli undici anni.

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Corte di Cassazione
Sezione Lavoro
Sentenza n. 29906 del 25/10/2021
Impiego pubblico – dirigenza medica – aumenti contrattuali – efficacia retroattiva 
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
La Cassazione ha affermato che «il lavoratore, che sia iscritto ad una associazione sindacale e così abbia dato mandato alla stessa per la stipulazione di un nuovo contratto collettivo, ha diritto all’applicazione delle disposizioni contenute in tale contratto, anche se lo stesso sia stipulato successivamente alla data in cui il suo rapporto di lavoro è terminato, qualora le parti contraenti abbiano espressamente attribuito efficacia retroattiva al nuovo contratto senza alcuna distinzione fra i dipendenti in servizio e quelli non più in servizio alla data di stipulazione». Nel caso in esame un dirigente dell’area medica aveva chiesto le differenze retributive maturate in conseguenza all’applicazione degli aumenti contrattuali previsti dal proprio CCNL. L’Istituto presso il quale aveva prestato servizio al contrario riteneva che il rinnovo non era applicabile poiché il rapporto di lavoro era cessato prima della firma del rinnovo contrattuale.  la Cassazione prendendo le parti del lavoratore rigetta il ricorso affermando che, per escludere l’applicabilità degli effetti retroattivi derivanti dalla stipula del rinnovo del contratto collettivo per i dipendenti cessati dal servizio in data anteriore, è necessario che le parti sociali specifichino nel CCNL, l’applicabilità degli aumenti solo ai dipendenti ancora in organico.

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Corte dei conti
Sezione Autonomie n.1/2022 - Programma delle attività 2022
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
La Sezione delle autonomie, con questa delibera definisce il programma delle attività di controllo e referto da esercitare nel corso dell’anno 2022 con un focus particolare alle attività relative al Piano nazionale di resistenza e resilienza (PNRR) attraverso “ la verifica degli esiti della gestione anche in corso di svolgimento” e con il coinvolgimento delle Sezioni regionali di controllo, nel rispetto delle linee di riferimento programmatiche tracciate dalle Sezioni riunite in sede di controllo, che con la deliberazione n. 21/SSRRCO/INPR/21, hanno evidenziato come, “a seguito del progressivo superamento degli effetti della crisi pandemica, assuma particolare rilievo per la ripresa economica, il tempestivo svolgimento delle attività connesse all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) partendo dalla realizzazione delle riforme strutturali propedeutiche all’attuazione degli interventi. Il documento strategico PNRR è stato predisposto per accedere ai fondi del programma Next generation EU (NGEU) ed è suddiviso in 6 Missioni principali, indicando le priorità di investimento per l’arco temporale 2021-2026. I controlli della Corte dei conti sulle attività di realizzazione del piano sono evocati in apposite normative e costituiscono un elemento di rilevo per la realizzazione del programma. Si tratta di modelli di controllo funzionali alla struttura del piano “performance based”, cioè fondato sul raggiungimento di risultati misurabili”.

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ANC - Agenzia per la Cybersicurezza nazionale 
Pubblica amministrazione - Aggiornamento requisiti minimi sicurezza e affidabilità infrastrutture digitali Determina n.307 del 18/1/2022
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
L’
Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, nell’ottica di razionalizzare e potenziare progressivamente la capacità di difesa cibernetica del Paese, ha aggiornato i livelli minimi di sicurezza contenuti nel Regolamento adottato dall’Ente con delibera n. 628/2021; in conformità alle previsioni di cui dell’art. 33-sepyes, comma 4, del d.l. 179/2012 convertito dalla L. 221/2012;e all’art. 17,comma 6 del D.L. 82/2021; l’aggiornamento riguarda i “livelli minimi di sicurezza, la capacità elaborativa, l’ affidabilità delle infrastrutture digitali per la Pubblica amministrazione e delle ulteriori caratteristiche di qualità, sicurezza, performance e scalabilita, dei servizi cloud per la pubblica amministrazione, nonche’ dei requisiti di qualificazione dei servizi cloud per la pubblica amministrazione”.

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Sezione Economica

 

 

 

Ufficio Parlamentare di Bilancio
Nota sulla congiuntura – febbraio 2022
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La
Nota sulla congiuntura di febbraio dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio analizza il nuovo scenario, delineatosi tra la fine dello scorso anno e il primo scorcio del 2022 aggiornando, sulla base dei dati più recenti, le previsioni per l’economia italiana predisposte in ottobre nell’ambito dell’esercizio di validazione del quadro macroeconomico della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) 2021. Le previsioni per i primi mesi dell’anno in corso poggiano sull’ipotesi che l’ondata di contagi in corso non crei ulteriori tensioni sul sistema sanitario, per cui sia possibile un graduale allentamento delle restrizioni nel corso dell’anno. In un’ottica di medio periodo, il contesto dell’economia internazionale delineato dai maggiori previsori appare relativamente favorevole, ma se le frizioni nella logistica e i colli di bottiglia nell’offerta, nonché il balzo dei costi energetici, dovessero riassorbirsi più lentamente di quanto atteso vi sarebbero rischi per la domanda estera dell’Italia. Vi è inoltre un rischio connesso all’ipotesi dell’integrale, tempestivo ed efficiente utilizzo da parte dell’Italia dei fondi europei del programma NGEU, al fine di attuare i progetti di investimento predisposti con il PNRR.

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Ministero dell'Economia e delle Finanze - Ragioneria Generale dello Stato
La spesa delle amministrazioni centrali dello Stato 2022
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
RGS ha pubblicato i dati sulla
spesa delle Amministrazioni Centrali dello Stato (2008/2022) che permettono di avere il quadro dell'evoluzione delle risorse stanziate, impegnate e pagate dal bilancio dello Stato, distinte secondo la finalità delle politiche pubbliche (per missioni e programmi), la natura economica della spesa (per titolo e categoria economica), la natura dell'autorizzazione legislativa (per tipo di autorizzazione) e l'amministrazione responsabile dell'attuazione e della gestione (per amministrazione). I dati sono aggiornati alla Legge di bilancio 2022-2024. Vengono inoltre forniti database elaborabili per agevolare il confronto in serie storica della spesa secondo l’articolazione in missioni e programmi attualmente vigente (DB Serie storica Previsioni riclassificata e DB Serie storica Consuntivo riclassificata); la categoria economica della spesa e l’amministrazione responsabile della gestione sono invece quelle dell’esercizio di riferimento.

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ISTAT
Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali – III trimestre 2021
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Alla fine di settembre 2021, i 39 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 47,0% dei dipendenti – circa 5,8 milioni – e corrispondono al 46,9% del monte retributivo complessivo. Nel corso del terzo trimestre 2021 sono stati recepiti cinque contratti: agricoltura-impiegati, tessili, vestiario e maglierie, poste, pulizia locali e scuola privata laica. I contratti che, a fine settembre 2021, sono in attesa di rinnovo scendono a 34 e interessano circa 6,5 milioni di dipendenti (il 53,0% del totale), quasi 1 milione in meno rispetto al dato di fine giugno e riguardano il 53,1% del monte retributivo complessivo. La retribuzione oraria media, rispetto al periodo gennaio-settembre 2020, è cresciuta dello 0,6%. In particolare, l’aumento tendenziale è stato dell’1,2% per i dipendenti dell’industria, dello 0,8% per quelli dei servizi privati ed è stato nullo per quelli della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli aumenti tendenziali più elevati sono quelli dell’estrazione minerali e dell’energia e petroli (entrambi +2,7%) e del legno, carta e stampa (+2,3%). L’incremento è invece nullo per il settore tessile, per quelli dell’abbigliamento e della lavorazione pelli, dell’edilizia, del commercio, delle farmacie private e come già detto, della pubblica amministrazione.

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ISTAT
Le partecipate pubbliche in Italia – anno 2019
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Meno partecipate pubbliche attive nell’industria e nei servizi. Nel 2019 le unità economiche partecipate dal settore pubblico sono 8.175, il 3,9% in meno rispetto al 2018. Si riduce, in particolare, il numero di partecipate pubbliche attive nei settori dell’industria e dei servizi (-5%) e di quelle partecipate direttamente da almeno un’amministrazione pubblica regionale o locale (-6%). Il valore aggiunto per addetto delle controllate pubbliche cresce del 3,9%: 104.681 euro contro 48mila 900 euro del totale delle imprese dell’industria e dei servizi. Il Ministero dell’economia e delle finanze si conferma l’ente più rilevante: controlla imprese che pesano per il 53,5% degli addetti.

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ISTAT
Stima preliminare del PIL – IV trimestre 2021
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Nel quarto trimestre del 2021 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 6,4% in termini tendenziali. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. Nel 2021 il Pil corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato è aumentato del 6,5% rispetto al 2020. La variazione acquisita per il 2022 è pari a +2,4%.

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Osservatorio Internazionale

 

 


International Monetary Fund  
World Economic Outlook – UPDATE – Rising Caseloads, a Disrupted Recovery, and Higher Inflation 
Segnalazione da Direzione Contrattazione 1
L’aggiornamento del Wolrd Economic Outlook pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale presenta un’economia globale che entra nel 2022 in una posizione più debole rispetto a quella prevista nel precedente Outlook di ottobre scorso. Con la diffusione della nuova variante Omicron COVID-19, i paesi hanno nuovamente imposto restrizioni alla mobilità. L'aumento dei prezzi dell'energia e le interruzioni dell'offerta hanno portato a un'inflazione più elevata e più ampia del previsto, in particolare negli Stati Uniti e in molti mercati emergenti ed in via di sviluppo. La crescita globale dovrebbe diminuire dal 5,9% nel 2021 al 4,4% nel 2022 e al 3,8% nel 2023 riflettendo in gran parte i ribassi previsti nelle due maggiori economie, Stati Uniti e Cina. Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso anche le stime sulla crescita del Pil italiano per il 2022 che prevede un'espansione del prodotto interno lordo, quest'anno, pari a +3,8%, in ribasso di 0,4 punti percentuali rispetto all'Outlook di ottobre. Le previsioni italiane per il 2023 sono state invece migliorate di 0,6 punti - rispetto alla valutazione fatta a ottobre scorso - con un Pil previsto in aumento del 2,2%. Per l’economia globale si prevede un’inflazione elevata ed incerta a causa delle interruzioni della catena di approvvigionamento, della volatilità dei prezzi dell'energia e delle pressioni salariali localizzate. Inoltre, altri rischi globali potrebbero cristallizzarsi poiché le tensioni geopolitiche rimangono elevate e l'emergenza climatica persiste con il pericolo del verificarsi di gravi disastri naturali. Con la pandemia che continua a mantenere la sua presa, l'enfasi su un'efficace strategia sanitaria globale è più importante che mai. L'accesso in tutto il mondo a vaccini, test e trattamenti è essenziale per ridurre il rischio di ulteriori pericolose varianti di COVID-19. Ciò richiede una maggiore produzione di forniture, nonché migliori sistemi di consegna nel paese e una distribuzione internazionale più equa. La politica monetaria in molti paesi dovrà continuare su un percorso di inasprimento per frenare le pressioni inflazionistiche, mentre la politica fiscale, operando con uno spazio più limitato rispetto all'inizio della pandemia, dovrà dare la priorità alla spesa sanitaria e sociale concentrando il sostegno sui più colpiti. In questo contesto, la cooperazione internazionale sarà essenziale per preservare l'accesso alla liquidità e accelerare, ove necessario, il corretto ripristino del debito pubblico. 

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World Economic Forum  
The Global Risks Report 2022
Segnalazione da Direzione Contrattazione 1
È iniziato il terzo anno di pandemia e i rischi climatici sono al centro delle preoccupazioni di tutto il mondo. Anche secondo “The Global Risks Report 2022”, pubblicato dal World Economic Forum, i principali rischi a lungo termine riguardano proprio il clima seguiti poi da rischi a breve termine come le divisioni sociali, la crisi dei mezzi di sussistenza e il deterioramento della salute mentale. L'elenco prosegue con i danni all'ambiente causati dall'uomo, le crisi sulle risorse naturali, le crisi del debito e, infine, le dispute geo economiche. Inoltre, la maggior parte degli esperti ritiene che la ripresa economica globale sarà volatile e irregolare nei prossimi tre anni. Giunto ormai alla sua 17ª edizione, lo studio invita i leader a pensare fuori dagli schemi dei report trimestrali e a creare politiche che gestiscano i rischi e definiscano il programma degli anni a venire. Focus del documento sono quattro aree di rischio emergente, ciascuna delle quali richiede un coordinamento globale per una gestione efficiente: sicurezza informatica, concorrenza nello spazio, transizione climatica e pressioni migratorie. Il report sottolinea che i problemi sanitari ed economici stanno aggravando i divari sociali, creando tensioni in un momento in cui la collaborazione all'interno delle singole società e nella comunità internazionale è fondamentale per garantire una ripresa globale più rapida e uniforme. Rispetto alla pandemia, infatti, il World Economic Forum sottolinea che le diseguaglianze sull'accesso al vaccino e le disparità che queste provocano sulla ripresa economica rischiano di acuire le fratture sociali e le tensioni geopolitiche. Nei 52 Paesi più poveri, dove vive il 20% della popolazione mondiale, solo il 6% delle persone è stato vaccinato finora. Entro il 2024 le economie dei paesi in via di sviluppo (esclusa la Cina) avranno perso il 5,5% del loro Pil rispetto ai livelli di crescita attesi prima della pandemia, mentre le economie avanzate li avranno superati dello 0,9% e questo accrescerà il divario mondiale creando tensioni all'interno e oltre i confini che rischiano di peggiorare l'impatto del Covid e di complicare il coordinamento necessario per affrontare le sfide comuni. I leader mondiali sono, quindi, chiamati ad unire le proprie forze e adottare un approccio coordinato per affrontare le persistenti sfide globali e sviluppare la resilienza in vista della prossime possibili crisi. Il Global Risks Report 2022 precede l'Agenda di Davos, che mobiliterà capi di stato e di governo, business leaders, organizzazioni internazionali e società civile a condividere le loro prospettive ed i loro piani relativi alle questioni globali più urgenti e critiche.

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 (ARAN)