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Con il contratto di usufrutto a titolo gratuito Imu più leggera

L'Imu, che da quest'anno ha mandato in pensione la vecchia Ici, ha alleggerito il portafoglio degli italiani in misura dolorosa, specialmente per gli immobili non adibiti a prima casa. E un salasso ancor più severo si attende per il pagamento della prossima rata.Normale quindi che i contribuenti cerchino strade per ridurre il carico fiscale, rimanendo beninteso nei limiti della legge. Una delle novità più rilevanti introdotte con l'Imu, rispetto all'Ici, è la previsione che l'aliquota agevolata per la prima casa si applica non più al singolo contribuente, ma al nucleo familiare. Di conseguenza sono stati trasferiti nell'ambito delle seconde case molti alloggi che, in precedenza, non pagavano nulla, in forza dell'esenzione da Ici che era prevista per le prime case. È successo, ad esempio, per il caso di due appartamenti contigui, resi comunicanti, ma intestati l'uno al marito e l'altro alla moglie. Ora uno dei due non sarà più prima casa. Lo stesso vale per la prassi, sconsigliata dai professionisti più responsabili, ma in passato abbastanza praticata, di considerare prima casa per uno dei coniugi l'alloggio in località turistica, facendovi trasferire la residenza al coniuge intestatario. In queste circostanze non resta che fare buon viso a cattivo gioco e rinunciare allo sconto.
L'intento di risparmiare
Ma ci sono altre situazioni, messe in atto in passato senza l'intento di sottrarsi al carico fiscale, che oggi possono essere riconsiderate a seguito dell'introduzione dell'Imu. Si pensi al caso in cui persone non più giovanissime, venute nella determinazione di acquistare una casa per sé, l'hanno intestata ai figli, nell'intento di risparmiare sulle future imposte di successione. Spesso la posizione dei genitori veniva tutelata con un semplice contratto di comodato. Ora questo non è più sufficiente e per i figli l'alloggio, anche se in uso gratuito ai genitori, viene tassato con l'aliquota della seconda casa.
Il rimedio
Consiste in un atto con il quale i figli, titolari della piena proprietà, costituiscono a favore dei genitori il diritto di usufrutto a titolo gratuito. In questo modo l'alloggio risulta abitato dall'usufruttuario, che è il soggetto tenuto al pagamento dell'Imu; quindi si applicherà l'aliquota ridotta prevista per la prima casa.Negli studi notarili questo tipo di atto comincia già ad essere richiesto dai cittadini più informati ed è da prevedere che, dopo le ferie, lo sarà ancora di più. Il costo non è eccessivo: se si tratta di un immobile di un certo pregio, a fronte di imposte di trasferimento inferiori ai mille euro e spese calcolate in base al valore dell'alloggio, l'operazione viene ammortizzata con il risparmio fiscale di un paio d'anni. L'aliquota Imu per la seconda casa, infatti, risulta più che doppia rispetto a quella per la prima.
Preventivo per imposte e spese
Può dunque valere la pena di recarsi presso uno studio notarile, al fine di verificare se ci sono i presupposti per l'operazione e chiedere un preventivo per imposte e spese. Il tutto dopo aver calcolato, se necessario con l'aiuto del Caaf o di un commercialista, il carico Imu dell'alloggio, sia come prima sia come seconda casa. Si tratta, è opportuno sottolinearlo, di un'operazione del tutto lecita, che l'amministrazione finanziaria non può qualificare come elusiva o strumentale, in quanto mira a riconoscere un diritto reale sull'alloggio in capo al soggetto che lo occupa e che, nella maggior parte dei casi, ha pagato a suo tempo il prezzo dell'acquisto.

(Fonte: Il Messaggero)